Rileggendo l'omelia che il Papa ha pronunciato domenica scorsa nella parrocchia romana di San Massimiliano Kolbe, ho colto con gioia questo appello e questa urgenza di comunione nella comunità, compito particolarmente caro per chi ha a cuore quella diaconia che porta all'unità, soprattutto in questi tempi e negli ambienti in cui la diversità è tentazione alla disunità.
Ne riporto uno stralcio: «Sforzatevi di crescere sempre più nella comunione con tutti: è importante creare occasioni di dialogo e favorire la reciproca comprensione tra persone provenienti da culture, modelli di vita e condizioni sociali differenti. Ma occorre soprattutto cercare di coinvolgerle nella vita cristiana, mediante una pastorale attenta ai reali bisogni di ciascuno. Qui, come in ogni Parrocchia, occorre partire dai "vicini" per giungere fino ai "lontani", per portare una presenza evangelica negli ambienti di vita e di lavoro. Tutti devono poter trovare in Parrocchia cammini adeguati di formazione e fare esperienza di quella dimensione comunitaria che è una caratteristica fondamentale della vita cristiana. In tal modo saranno incoraggiati a riscoprire la bellezza di seguire Cristo e di fare parte della sua Chiesa.
Sappiate, dunque, fare comunità con tutti, uniti nell’ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia».
"Crescere sempre più nella comunione con tutti" e "fare esperienza della dimensione comunitaria della vita": è l'impegno e l'augurio per questo scorcio di tempo che ci separa al Natale, evento divino in cui la pace è sperimentata quale dono prezioso che ci viene dall'Alto.
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