23a domenica del T. O. (B)
Appunti per l'omelia
«Dite agli smarriti di cuore: "Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio… Egli viene a salvarvi"» (Is 35,4). Così, tutto sarà trasformato e tutto ciò che pareva morto, vivrà! (cf Is 35, 5-7): annuncio di libertà e di riscatto che Dio, con le parole del profeta Isaia, fa al popolo in esilio. Ma sarà in Gesù che questa promessa troverà compimento, dove Dio si farà pienamente solidale con gli uomini, liberandoli dalle loro infermità del corpo e dello spirito.
Nel gesto di Gesù che risana un sordomuto, si manifesta l'amore concreto di Dio verso i deboli e i sofferenti. Gesù si rivela come colui a cui sta veramente a cuore la nostra integrità; non tollera l'emarginazione e vuole il pieno reinserimento nella società.
Così è anche per noi: ogni opera di misericordia, anche piccola, che come suoi discepoli compiamo in favore di quanti sono infermi nel corpo e nello spirito, consentono a Gesù di incontrarli e di alleviare le loro sofferenze.
Ma il nostro amore per chi è nel bisogno, sull'esempio di Gesù, parte dall'alto, dal nostro rapporto personale col Padre. È in quel «guardare verso il cielo» ed in quel «sospiro» (cf Mc 7,34) che possiamo esprimere, come Gesù, la nostra relazione col Padre e l'intima e irresistibile partecipazione alla sofferenza degli altri.
Il rapporto con Dio precede e fonda la compassione di Gesù per la nostra miseria. Solo dopo pronuncia una parola "efficace": «Effatà, Apriti!». Un imperativo non rivolto agli organi malati, ma alla persona del sordomuto, perché non è tanto una parte del corpo che viene curata, ma la stessa persona.
Un particolare significativo in questo miracolo: Gesù lo compie in territorio pagano ed il guarito è un pagano. Così il sordomuto rappresenta i "pagani" sordi nei riguardi di Dio e incapaci di lodarlo.
"Apriti!" è l'appello ad aprirsi ad accogliere il gioioso annuncio del Vangelo.
Così, anche per noi, il sordomuto è simbolo di una persona che è incapace di dialogare con Dio e col prossimo. Non sa ascoltare la voce di Dio e non sa parlare con Lui; non sa ascoltare il prossimo e non è attento alle sue necessità. Di conseguenza non sa dirgli la parola vera ed efficace che è dettata dall'amore.
Ma tale incapacità è vinta da Gesù!
Il sordomuto del vangelo è stato guarito perché ha avuto la fortuna di incontrare qualcuno che si è interessato di lui e lo ha condotto da Gesù. In questa nostra società, piena di sordomuti (muti perché sordi!), è possibile incontrare qualcuno che ci faccia incontrare con Gesù e ci faccia sperimentare la potenza della sua Parola che risana?
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Gesù disse: "Apriti!" (Mc 7,34)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)
Commenti alla Parola:
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Claudio Arletti (VP 2009)
• di Enzo Bianchi
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