21 giugno – San Luigi Gonzaga
Oggi, nel ricordo di san Luigi Gonzaga (di cui porto il nome), ho fatto mie le parole dell'Orazione della Liturgia odierna, dove si chiede a Dio che "se non abbiamo imitato (il santo) nell'innocenza", lo possiamo seguire "sulla via della penitenza evangelica", lui che ha "unito in modo mirabile l'austerità e la purezza".
Mi sono chiesto quale possa essere per me, oggi, la via migliore per raggiungere questa meta. E la risposta che mi sono sentito emergere dal cuore: la penitenza che la carità, vissuta con intensità nella vita quotidiana, mi suggerisce. Essere sempre nell'amore, infatti, presuppone la morte del proprio io; occorre dimenticarsi e "perdersi nel fratello" per poterlo amare veramente; occorre essere "nulla" per "farmi uno" con lui, sull'esempio di Gesù che "non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita".
E c'è una via buona per tutti: accogliere ed essere tutti informati di quella Parola che purifica, sapendo, come suggerisce il vangelo, che "chi ascolta la Parola è già mondato".
Ecco in sintesi una via semplice per vivere con cuore rinnovato quella diaconia a cui sono chiamato: lo chiedo al Padre "per i meriti e le preghiere" di san Luigi.
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