Natività di san Giovanni Battista
Appunti per l'omelia
La celebrazione della natività di san Giovanni Battista, il Precursore, ci dispone a quella presa di coscienza che ci caratterizza nella sequela di Gesù: "essere testimoni della luce" (cf Gv 1,7-8), della "luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9). Questo ci richiama alla trasparenza del nostro essere, al nostro "farci nulla" perché il Tutto si manifesti. Vocazione di particolare bellezza quella di "preparare la via del Signore" (cf Mc 1,2)!
Di Giovanni, come per altri profeti di cui si narra la vocazione originaria, si parla come di un uomo "colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre" (Lc 1,15): "prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato" (Ger 1,5); "il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fin dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome" (Is 49,1). Figura e segno precursore di Colui che venne generato di Spirito Santo nel seno della vergine di Nazaret, adombrato dalla potenza dell'Altissimo: Colui che doveva nascere "santo e chiamato Figlio di Dio" (cf. Lc 1,35).
Questo è Giovanni, non la luce, ma colui che rende testimonianza alla luce; colui che ha "preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione" (At 13,24), preannunciando la venuta di uno al quale non era degno di slacciare i sandali (cf At 13,25).
Se il Messia annunciato è quel Gesù di Nazaret che disse di essere venuto non per farsi servire, ma per servire e dare la vita (cf Mc 10,45), esprimendo così con la propria vita l'essenza stessa del cristiano, in una diaconia che manifesta la natura stessa di Dio, kenosi d'amore, allora, guardare a Giovanni il Precursore, è ripercorrere la medesima strada: farsi servi del Servo per eccellenza, Gesù, affinché il mondo creda.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Si chiamerà Giovanni (Lc 1,60)
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Commenti alla Parola:
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Enzo Bianchi
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