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giovedì 9 aprile 2009
Nel deserto del mondo…
lo abbiamo vissuto con nell'anima i luoghi santi visitati), il pensiero va a coloro che sono duramente provati dall'immane tragedia del terremoto… È un Calvario vivente, collettivo… che mette tutti a dura prova… La parola della speranza è legata anche alla generosa condivisione di molti, di tanti, che hanno fatto proprio questo dramma.
In questo "silenzio" e in questo "vuoto" che precede questa Pasqua si fa presente una luce che nasce dal cuore dell'uomo… Può sembrare che il mondo oggi non sia capace di produrre che sfiducia e mancanza di senso, eppure in ognuno scopriamo un cuore di carne… preludio alla Risurrezione.
Mi è passato fra le mani uno scritto di un sacerdote amico, scomparso due anni fa, che vorrei trascrivere perché mi ha dato luce in questa Pasqua così particolare.
«Siamo oggi nel deserto del mondo, nel deserto della morale, nel deserto del significato… Tutto è stato secolarizzato; si è perso il senso di Dio, dei santi, della Madonna, dei sacramenti. Pare che Dio a ciascuno di noi dica come ad Aronne e Mosè: Può forse uscire acqua da questa rupe?
Noi siamo la rupe, quel cuore di pietra che Dio vuol trasformare in un cuore di carne. A ciascuno di noi Dio dice: Pensi che da questa rupe possa uscire acqua, cioè Gesù? E noi dobbiamo rispondere: Io sono certo che dalla rupe sgorgherà acqua.
Ci vuole la fede. La fede che aveva Maria è il silenzio assoluto della creatura che non cerca spiegazioni. La fede silenzio assoluto. Credi tu? Io credo.
Ma questa cosa Dio ce la chiede anche collettivamente: dal deserto di oggi dell'umanità, da questa rupe, da questo cuore di pietra dell'umanità può venir fuori l'acqua, la vita? Gesù può dissetare l'umanità?
Sì, noi collettivamente, vivendo Maria possiamo generare misticamente Cristo in mezzo all'umanità di oggi. È quest'acqua che noi dobbiamo dare all'umanità». (Silvano Cola, dagli appunti di un discorso ai sacerdoti, 6 agosto 1971).
In questo "silenzio" e in questo "vuoto" che precede questa Pasqua si fa presente una luce che nasce dal cuore dell'uomo… Può sembrare che il mondo oggi non sia capace di produrre che sfiducia e mancanza di senso, eppure in ognuno scopriamo un cuore di carne… preludio alla Risurrezione.
Mi è passato fra le mani uno scritto di un sacerdote amico, scomparso due anni fa, che vorrei trascrivere perché mi ha dato luce in questa Pasqua così particolare.
«Siamo oggi nel deserto del mondo, nel deserto della morale, nel deserto del significato… Tutto è stato secolarizzato; si è perso il senso di Dio, dei santi, della Madonna, dei sacramenti. Pare che Dio a ciascuno di noi dica come ad Aronne e Mosè: Può forse uscire acqua da questa rupe?
Noi siamo la rupe, quel cuore di pietra che Dio vuol trasformare in un cuore di carne. A ciascuno di noi Dio dice: Pensi che da questa rupe possa uscire acqua, cioè Gesù? E noi dobbiamo rispondere: Io sono certo che dalla rupe sgorgherà acqua.
Ci vuole la fede. La fede che aveva Maria è il silenzio assoluto della creatura che non cerca spiegazioni. La fede silenzio assoluto. Credi tu? Io credo.
Ma questa cosa Dio ce la chiede anche collettivamente: dal deserto di oggi dell'umanità, da questa rupe, da questo cuore di pietra dell'umanità può venir fuori l'acqua, la vita? Gesù può dissetare l'umanità?
Sì, noi collettivamente, vivendo Maria possiamo generare misticamente Cristo in mezzo all'umanità di oggi. È quest'acqua che noi dobbiamo dare all'umanità». (Silvano Cola, dagli appunti di un discorso ai sacerdoti, 6 agosto 1971).
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Caro Gigi... davvero la Settimana Santa può parlare forte ai nostri cuori, se si sono sentiti smuovere da ciò che è accaduto e accade in Abruzzo.
RispondiEliminaE può parlare forte a loro la speranza del Mattino di Pasqua. Unico che può dare senso a questa tragedia collettiva.
Mi ha colpito la data degli appunti che ci regali: 6 agosto.
Per me questa è una data importante. Legata indissolubilmente al ricordo di una persona che ho molto amato: il Santo Padre Paolo VI.
Al piacere di incontrarti presto.
Intanto un abbraccio pasuqlae a te e alla tua sposa (che spero di conoscere) e ai tuoi ragazzi.
proprio oggi ho inserito i miei auguri pasquali con le parole di Don Tonino Bello che ricorda: La Croce: collocazione provvisoria… Auguri di BUONA PASQUA!
RispondiEliminaGrazie per il vostro "passaggio"!
RispondiEliminaE' proprio vero che questi giorni santi "parlano forte ai nostri cuori" e se la Croce ha una sua "collocazione provvisoria" (ma intanto ne senti tutto il peso) vorrei riuscire veramente ad incontrare e a far incontrare Colui che aspettiamo e siamo certi che verrà, anche se lo crediamo morto ...e tutto vuol farci credere che è così.