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venerdì 26 febbraio 2016

Gesù per primo si è impegnato per me


3a domenica di Quaresima (C)
Esodo 3,1-8a.13-15 • Salmo 102 • 1 Corinzi 10,1-6.10-12 • Luca 13,1-9
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei…?
Che colpa avevano i diciotto uccisi dal crollo della torre di Siloe? E le vittime di terremoti, incidenti, malattie, sono forse più peccatori degli altri? La risposta di Gesù è netta: Non c'è rapporto alcuno tra colpa e disgrazia, tra peccato e sventura. Dice invece: Se non vi convertirete, perirete tutti. Nessuno si salva da solo. È tutta una società che si deve salvare insieme. Non serve fare la conta dei buoni e dei cattivi, bisogna riconoscere che è tutto un mondo che non va.

Se non vi convertirete…
O ci salviamo tutti o periamo tutti: mai come oggi sentiamo attuale questo appello accorato di Gesù. Mai come oggi capiamo che tutto nell'universo è in stretta connessione: se ci sono milioni di poveri senza dignità né istruzione, sarà tutto il mondo ad essere privato del loro contributo; se la natura è sofferente, soffre e muore anche l'uomo.
Dobbiamo fondare vita e società su altre fondamenta che non siano la disonestà e la corruzione, la violenza del più forte, la prepotenza del più ricco.

Padrone lascialo ancora…
Dobbiamo convertirci al comando nuovo e ultimo di Gesù: «amatevi!». Amatevi, altrimenti vi distruggerete. Questa è la sintesi di tutto il vangelo. Diversamente, non ci sarà futuro!
Alla serietà di queste parole fa da contrappunto la fiducia della piccola parabola del fico: il padrone pretende frutti, non li ha da tre anni, farà tagliare l'albero. Invece il contadino sapiente, con il cuore nel futuro, dice: «ancora un anno di cure e gusteremo il frutto».
E la preghiera dall'intimo del cuore al Dio della speranza: Ancora un anno, ancora un giorno, ancora sole, pioggia, cure, perché quest'albero, che sono io, è buono e darà frutto. Gesù, sei tu quel contadino chino su di me, ortolano fiducioso di questo piccolo orto in cui hai seminato così tanto per tirar su così poco. Eppure continui a inviare germi vitali, sole, pioggia, fiducia. Per Te il frutto possibile domani conta più della mia sterilità di oggi. Tu credi in me prima ancora che io dica sì. Ami per primo, ami in perdita, ami senza contraccambio.
Mi consegni un anticipo di fiducia, che mi conforta e mi incalza a maggior impegno, per avere lo stesso tuo sguardo fiducioso verso gli altri…

La fiducia è profetica, realizza ciò che spera. Anche Gesù ha avuto la forza di non voler vedere subito i risultati, li ha soltanto sperati. Si è impegnato a essere credibile senza pretendere di essere creduto. Anche noi faremo così… E ciò che tarda verrà!

(spunti da Ermes Ronchi)


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo (Lc 12,3)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa f/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (3/03/2013)
Venne nella sua vigna a cercarvi frutti ( Lc 13,6)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Frutti di conversione (1/03/2013)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 1.2016)
  di Marinella Perroni (VP 2.2013)
  di Claudio Arletti (VP 2.2010)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Giorgio Trevisan)


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