Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


venerdì 14 agosto 2015

Il segreto della Vita che non muore


20a domenica del Tempo ordinario (B)
Proverbi 9,1-6 • Sal 33 • Efesini 5,15-20 • Giovanni 6,51-58
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Chi mangia la mia carne… Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo…
Nel brano evangelico proposto per questa domenica (cf Gv 6,51-58) Gesù per otto volte ripete: Chi mangia la mia carne vivrà in eterno. E ogni volta ribadisce il perché di questo mangiare: per vivere, perché viviamo davvero. È l'incalzante, martellante certezza da parte di Gesù di possedere qualcosa che capovolge la direzione della vita: non più avviata verso la morte, ma chiamata a fiorire in Dio.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna
Ha la vita eterna, non "avrà". La "vita eterna" non è una specie di "trattamento di fine rapporto", di liquidazione che accumulo con il mio lavoro e di cui potrò godere alla fine dell'esistenza. La vita eterna è già cominciata: una vita diversa, profonda, giusta, che ha in sé la vita stessa di Gesù, buona, bella e beata.

Chi è l'uomo che desidera la vita e ama i giorni in cui vedere il bene?
Come recita il Salmo, sì, io voglio per me e per i miei una vita che sia vera e piena. Voglio lunghi giorni e che siano felici. Li voglio per me e per i miei. Siamo cercatori di vita, affamati di vita, non rassegnati, non disertori: allora troveremo risposte. Le troveremo nella vita di Gesù, nella sua carne e nel suo sangue, che non sono tanto il materiale fisiologico che componeva il suo corpo, ma includono la sua vita tutta intera, la sua vicenda umana, il suo respiro divino, le sue mani di carpentiere, le sue lacrime, le sue passioni, i suoi abbracci, la casa che si riempie del profumo di nardo e di amicizia. Su, fino alla carne inchiodata, fino al sangue versato. Fino al dono di sé, di tutto se stesso.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui
Mangiare e bere Cristo significa essere in comunione con il suo segreto vitale: l'amore. Cristo possiede il segreto della vita che non muore. E vuole trasmetterlo.
Chi mangia la mia carne dimora in me e io in lui. La bellezza di questo dimorare insieme! Gli uomini quando amano dicono: vieni a vivere nella mia casa, la mia casa è la tua casa. Dio lo dice a noi. E noi lo diciamo a Dio perché il nostro cuore è a casa solo accanto al suo. Una sola cosa con te! Che è il fine della vita. E lascio che il mio cuore assorba te, lascio che tu assorba il mio cuore, e che di due diventiamo finalmente una cosa sola.
Ecco il fine della storia: Dio si è fatto uomo per questo, perché l'uomo si faccia come Dio.


-------------
Vedi anche:

Vedi Parola-sintesi (breve commento e una testimonianza) a suo tempo pubblicata (19/08/2012)
Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo (Gv 6,51) (Gv 6,51)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
"Mangiare", necessità per vivere! (17/08/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi

Nessun commento:

Posta un commento