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venerdì 1 giugno 2012

Nati dal cuore di Dio



Santissima Trinità (B)

Appunti per l'omelia

La solennità della Santissima Trinità ci introduce nel mistero di Dio che si rivela all'uomo nella unità della sua natura e nella distinzione delle persone divine: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.
Dio, che in Gesù si è fatto uno di noi, ha portato la nostra umanità nel seno della Trinità: non saremo più soli, anzi la Trinità è "Dio con noi" per tutto il tempo della storia che rimane. Gesù, infatti, prima di salire al Cielo, promette ai discepoli di rimanere sempre con loro: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".
Il mistero del Dio unico in tre Persone è il principio e il fondamento della nostra fede, la sorgente da cui deriva tutta la realtà creata. Tutto è "uscito" da Dio e tutto ha in sé l'impronta di Dio.
Molto spesso, di fronte alla grandezza del mistero, releghiamo la realtà di Dio in un qualcosa di incomprensibile e "misterioso", dando a questo termine il significato improprio e riduttivo di "inspiegabile" e "arcano". Ma il discepolo, che ha fatto esperienza dell'amore di Dio, sa cogliere la "novità" che Gesù è venuto a donarci: in tutta la creazione, e soprattutto nell'Uomo, noi scopriamo l'impronta dell'uni-trinità di Dio. Nel Dio uno e trino scopriamo la ricchezza della diversità, il dono della reciprocità, la forza della relazionalità insita nella natura creata, uscita dal cuore di Dio.
Non si può andare al Padre, ci ricorda Gesù, se non attraverso di Lui; e non si può riconoscerlo nella verità se non nello Spirito. "Tutto" Dio è coinvolto, sempre!
Nella promessa di Gesù di rimanere sempre con noi, è implicita questa nostra "inabitazione" nel mistero della Trinità. Ed è ancora più significativo l'imperativo di "Andare e fare discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo", anzi, "andando, fate discepoli". Lungi da un immobilismo che aspetta soltanto, è il mettersi in movimento verso gli uomini, candidati tutti a diventare discepoli di Gesù. Non una "statica" testimonianza di Dio, ma un "dinamismo" essere di Dio: non semplicemente offrire un messaggio, anche originale e stupendo, ma mettere in relazione personale con Gesù. È un agire secondo la natura di Dio! Anzi, il battesimo di cui parla Gesù è un essere "immersi" nella Trinità, in questo "oceano di pace", in questo incandescente vortice di amore, in questa "famiglia" divina. È coltivare il legame più stretto con ognuno dei Tre, è relazionarci tra noi col medesimo stile e pienezza d'amore con cui Essi si incontrano e si abbracciano.
Solo nell'amore, nel nostro essere gli uni per gli altri sull'esempio di Gesù in un continuo "dare la vita", noi possiamo cogliere nel profondo il mistero di Dio e, nel contempo, capire la nostra vera natura, quella natura che è nata dal cuore di Dio e ne porta l'impronta.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Io sono con voi tutti i giorni(Mt 28,20) (Mt 28,20)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi


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