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martedì 9 agosto 2011

Di rientro dal Convegno di Rimini


Siamo rientrati, mia moglie ed io, dal Convegno Nazionale sul diaconato (Rimini, 3-6 agosto), promosso dalla Comunità del Diaconato in Italia, con la gioia di aver fatto un'esperienza profonda di comunione ecclesiale. Già il fatto che persone provenienti da tutta Italia abbiano potuto trovarsi assieme è un evento di non poco conto. Poter rivedere persone conosciute, incontrarne di nuove, scambiarsi esperienze… ti allarga il cuore e la mente: ti senti parte di una famiglia più grande ed il tuo piccolo servizio a favore di una comunità particolare viene ad essere compreso in una dimensione che ti allarga l'anima e ti fa sentire parte viva di un'unica grande realtà ecclesiale: circa 200 partecipati, tra cui una quarantina di spose e una decina di delegati vescovili, di una sessantina di diocesi; presenti alcuni rappresentati dalla Spagna e da Cuba.

Il Convegno, dal titolo "Diaconi educati al servizio del Vangelo per il bene della società", ha voluto inserirsi nel cammino della Chiesa italiana con particolare riferimento agli orientamenti pastorali per il decennio 2010/2020 "Educare alla vita buona del Vangelo".

Momenti salienti:
- L'introduzione di don Giuseppe Bellia, direttore della Rivista "Il Diaconato in Italia", che ha posto l'accento sul primato della diaconia della Parola: è la parola che crea relazione. Diaconi, educati dalla Parola, si fanno carità viva e creano fraternità: Chiesa nata dalla Parola e dall'Eucaristia.
- La relazione della prof.ssa Giuliana Martirani, docente alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Napoli Federico II: "Diaconi eletti dispensatori della carità alla scuola dei poveri e degli ultimi"; a partire dagli ultimi, dai "niente", prendendosi cura non solo del bisogno materiale, ma della necessità di far emergere la persona.
- La relazione del prof. don Luciano Meddi, docente di Catechesi missionaria alla Pontificia Università Urbaniana, sul "diacono educato ed educatore alla vita buona del Vangelo": l'evangelizzazione non solo questione di annuncio, ma anche sostegno alla risposta di fede, con metodo dialogico e di interazione.
- La relazione del prof. don Franco Appi, Direttore del Centro di pastorale sociale e del Lavoro della diocesi di Forlì, sul tema, di grande attualità: "Diaconi educati alla diaconia politica".
- La relazione di mons. Giancarlo Bregantini, Arcivescovo di Campobasso e Presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace: I diaconi educati per essere espressione educante della chiesa, secondo cinque punti di sviluppo. Partendo dall'amore per la terra (un territorio, una storia, una cultura, un popolo che hai scelto di servire), che va amata con cuore verginale, per diventare i "custodi" di una comunità che non si lascia vincere dal fatalismo per l'assenza di una progettualità; per essere costantemente rivolti verso i poveri quali destinatari privilegiati del Regno: scelta non "pietistica" ma cristologica. In questo contesto è annunciato il vangelo, accolto e meditato nel proprio cuore e vissuto nel tempo adeguato: un vangelo che apre i cuori per aprire la casa! Tutto questo processo evangelizzante è sorretto dall'intensità dalla preghiera, particolarmente di intercessione.
- La conclusione del diacono Enzo Petrolino, Presidente della Comunità del Diaconato in Italia, che con accorato appello ci ha lanciati verso le nuove sfide che attendono la chiesa e la società. Facendo riferimento ai vari documenti ecclesiali ha messo a fuoco la figura del diacono, sorretto da una "speciale grazia sacramentale", data "per una più profonda comunione ecclesiale". Ecco alcuni impegni che la Chiesa del dopo Concilio ha proposto ai diaconi: ravvivare l'impegno missionario, promuovere il senso comunitario, diffondere l'evangelo per la salvezza dell'umanità, con una presenza pastorale capillare, quali animatori di comunità minori. Da tutto ciò ne consegue, nella ricerca del vero volto del ministero diaconale, una seria formazione, non solo previa, ma permanente, fatta ad hoc per il ministero diaconale, stante il noto disagio che il diacono sperimenta all'interno della ministerialità ecclesiale. Questo cammino è possibile se fatto "insieme"!

Particolare importanza poi hanno avuto gli interventi della Tavola rotonda, coordinata dal prof. Tonino Cantelmi, diacono, Presidente dell'Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici, col tema: "La diaconia del servo inutile: il mondo tecnoliquido e la fragilità dei legami quali risposte alla società postmoderna liquida".
Hanno partecipato: la prof.ssa Cristina Simonelli, collaboratrice della Rivista "Evangelizzare", docente di teologia patristica ("I nuovi linguaggi dell'evangelizzazione e dell'educare"); per la tematica "Per una società più umana e solidale": i coniugi Ilena e Luca Carando, componenti della Commissione regionale per la famiglia del Piemonte ("Il primato educativo della famiglia") e per "il ruolo della donna" Elisabetta Granziera, della Comunità Sorelle nella diaconia della Pia Società San Gaetano, Vicenza; e Suor M. Benedetta Zorzi, osb, monaca benedettina nel Monastero S. Luca di Fabriano (AN), docente di teologia e filosofia.

Interessanti ed importanti, infine, i vari gruppi di studio nei quali si è approfondita la conoscenza reciproca e lo scambio di esperienze personali e della propria diocesi. Le mogli dei diaconi poi hanno avuto un loro spazio particolare, dove hanno potuto confrontarsi nello scambio di esperienze, nella gioia della particolarità della loro chiamata accanto ai mariti diaconi.



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