È uscita una pubblicazione, edita dalla Libreria Editrice Vaticana, dal titolo Diaconato, servizio – missione (dal Concilio Vaticano II a Giovanni Paolo II), di Enzo Petrolino: un ulteriore contributo alla conoscenza del Diaconato e del suo sviluppo dal Concilio Vaticano II fino al momento attuale.
Enzo Petrolino, diacono, coniugato, della Diocesi di Reggio Calabria, è attualmente Presidente della Comunità del Diaconato in Italia e fa parte della redazione della Rivista Il Diaconato in Italia. È delegato dei diaconi italiani presso il Centro Internazionale del Diaconato (CID); è consigliere nazionale del Centro di Azione Liturgica (CAL). Autore di diverse pubblicazioni articoli su Riviste qualificate.
Riporto qui di seguito il testo della Presentazione al volume curata dal Card. Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica.
In questi ultimi decenni, che hanno visto il cammino della Chiesa radicarsi nel solco tracciato dal Concilio Vaticano II e dare frutti straordinari di crescita spirituale e pastorale, numerosi e diversi sono stati i documenti che si sono via via susseguiti a meglio delineare, sviluppare ed approfondire quanto dall'evento conciliare era scaturito per il rinnovamento della vita ecclesiale. In questo contesto il Diaconato permanente ha ritrovato le radici della sua presenza nella comunità dei credenti e nel più ampio tessuto sociale, acquisendo da una parte consapevolezza del proprio ruolo di servizio a Cristo e agli uomini, e ricevendo, dall'altra, nuovo slancio dagli orientamenti che il Magistero ha, lungo questi anni, offerto alla comune riflessione ecclesiale.
Con il presente lavoro, l'Autore - pubblicando insieme i relativi documenti - intende offrire un interessante ed agevole strumento di conoscenza ed approfondimento a quanti, interessati allo sviluppo che il Diaconato permanente ha vissuto dal suo ripristino ad oggi, desiderino comprenderne meglio il percorso, mediante una lettura che coglie tutta la ricchezza dottrinale, pastorale ed esortativa che ha caratterizzato i discorsi e i vari pronunciamenti indirizzati da Giovanni Paolo II in diverse occasioni ai diaconi di tutto il mondo.
La Chiesa trova nel Diaconato permanente l'espressione ed in pari tempo l'impulso vitale per farsi essa stessa segno visibile della diaconia di Cristo Servo nella storia degli uomini. Infatti, il papa Paolo VI, nel Motu Proprio Ad pascendum ha notato che il diacono è «animatore del servizio - ossia della diaconia della Chiesa - presso le comunità locali, segno e strumento dello stesso Cristo Signore». La sensibilità alla formazione di una «coscienza diaconale» può proprio considerarsi il motivo di fondo che ha in certa misura ispirato il presente lavoro e, al tempo stesso, l'elemento che tutto lo attraversa.
In tale prospettiva non era sfuggito a Paolo VI il valore della presenza dei diacono uxorati non solo dentro la Chiesa, dove essi significano la comunione nel legame strettissimo col Vescovo, ma anche e soprattutto nel mondo, dove più prezioso risulta il loro contributo di fedeltà a Cristo in termini di testimonianza e di servizio prioritario agli ultimi.
I due capitoli dedicati rispettivamente alle «Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti» insieme con il «Direttorio per il ministero e la vita dei diaconi permanenti» e al Documento della Commissione Teologica Internazionale «Diaconato: evoluzione e prospettive» mettono in luce la necessità di una formazione integrale e permanente, tale da accompagnare il candidato prima e il diacono dopo nella crescita umana e spirituale e nello svolgimento di un ministero autenticamente diaconale, fedele alla sua radice teologica ed in atteggiamento di ricerca e di costante dialogo con le necessità del tempo.
E poiché tutta la diaconia della Chiesa - di cui quella ministeriale è segno e strumento - ha il suo cuore pulsante nel Mistero Eucaristico e si realizza primariamente nel servizio dei poveri che recano in sé il volto di Cristo sofferente, non poteva mancare nel presente lavoro una riflessione articolata sul legame inscindibile tra Eucaristia e diaconia.
Lungo le tappe del cammino diaconale, i discorsi di Giovanni Paolo II - che occupano ampio spazio in questo libro - hanno lasciato un'impronta al tempo stesso chiarificatrice e rimotivante nel segno dell'obbedienza fedele e della letizia che devono accompagnare la missione del diacono nella Chiesa e nel mondo di oggi e hanno amplificato gli orientamenti indicati già da Paolo VI allargandone il respiro e gli orizzonti d'azione.
Quanti operano per la promozione del ministero diaconale o lo svolgono, potranno trovare in quest'opera, e specialmente nei documenti raccolti, spunti interessanti per una maggiore comprensione ed un ulteriore approfondimento - anche in senso pastorale - dell'identità e del ruolo dei diaconi permanenti in questo nostro tempo.
«"Cantate una nuova canzone al Signore! Lasciate che la vostra canzone sia cantata dall'alto delle montagne!". Cantate a lui come servitori, ma cantate anche come amici di Cristo, che ha fatto conoscere a tutti voi ciò che ha udito dal Padre. Non siete voi che avete scelto lui, ma lui che ha scelto voi, per progredire e portare frutti - frutti duraturi».
A questa esortazione che Giovanni Paolo II indirizzava ad un gruppo di neo-diaconi, mi unisco augurando a tutti una buona e fruttuosa lettura.
Card. ZENON GROCHOLEWSKI
Prefetto della Congregazione
per l'Educazione Cattolica
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