La contemplazione del mistero di Maria Assunta in anima e corpo, mi riporta alla certezza che ogni realtà umana ha il suo destino in Cielo; realtà ricreata dalla risurrezione di Cristo, di cui Maria ne è il primo frutto, sintesi di quella umanità redenta dal Figlio.
Il nostro servizio all'umanità è sulle orme della diaconia di Cristo che non è venuto a riscattare solo le anime, ma a dare pienezza alla persona intera, con tutta l'esistenza umana concreta, di corporeità, di lavoro, di cultura, di società.
I diaconi, scrive Andrea Spinelli nel n° 169 della Rivista Il Diaconato in Italia, «sono coloro che, pur nella fragilità comune, sono ordinati ad essere memoria e segno, sempre e dovunque, di Colui che dice di sé: "Io sono in mezzo a voi come colui che serve (= come il diacono)" (Lc 22,27)».
Guardare a Maria è guardare al nostro destino realizzato. Servire la porzione di umanità in cui viviamo è contribuire a riconsegnarla al Padre ricreata dal Figlio.
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