Parola da vivere
Coraggio! Alzati, ti chiama! (Mc 10,49)
Gesù è in cammino verso Gerusalemme, dove avrebbe completata la sua missione di Salvatore con la sua morte e risurrezione. Con lui c'è molta folla che lo segue attirata dalla sua persona e dai miracoli che compiva.
Il passaggio di Gesù risveglia nel cieco la speranza. Gli nasce in cuore la fiducia di poter essere guarito. Alle sue grida di aiuto Gesù si ferma e lo chiama. "Coraggio, alzati - gli dice qualcuno - ti chiama". Il cieco si alza, getta via il bastone e va da Gesù. E Gesù gli ridà la vista e gli dice: "Va', la tua fede ti ha salvato". Il cieco, acquistata la vista, si mise a seguire Gesù.
L'esperienza del cieco è pure la nostra. Bisognosi di tutto, passiamo le nostre giornate vivendo di espedienti, mendicando un po' di soddisfazioni per arrivare a sera, Gesù passa accanto a noi, ma non lo vediamo, E nei momenti più difficili lo invochiamo anche, ma in mezzo al frastuono non cogliamo il suo invito a seguirlo.
Ma un giorno abbiamo aperto il Vangelo, abbiamo incontrato un amico, abbiamo visto persone contente che, dolcemente, ci dicevano: "Coraggio, alzati: Egli ti chiama!". E ci siamo incontrati con Gesù. L'incontro con Lui ha acceso in noi la luce, abbiamo colto il suo amore, la nostra vita è cambiata. Abbiamo sentito che era bello camminare con Lui anche sulla strada della croce. Lui ci ha dato il coraggio di seguirlo.
E a tutti possiamo raccontare l'incontro con Gesù e dire con la nostra vita: "È bello vivere per un mondo nuovo, migliore".
Testimonianza di Parola vissuta
Durante l'incontro mensile della Parola di Vita, un signore aveva sempre la testa bassa e non si capiva se seguiva o se era assente, Ma verso la fine ha alzato la mano per chiedere la parola. Si è levato in piedi e ha detto: «Ho compiuto da poco 76 anni. Ormai in parrocchia non ci sono più attività che io possa fare. Allora noi della terza età abbiamo pensato di organizzare qualcosa adatta per la nostra situazione. Abbiamo chiamato una persona esperta nel campo dell'anzianità e abbiamo parlato insieme su questo argomento, sapendo che nessuno potrà evitare questa fase della vita e quindi la necessità di essere curato dagli altri con tanti nuovi problemi come il morbo di Alzheimer, ecc... Alla fine dell'incontro ci siamo detti che d'ora in poi dobbiamo affrontare più seriamente la nostra situazione... Ma sentivo dentro di me una certa pesantezza e mi sembrava che prima o poi avrei dovuto accettare di gravare sugli altri. Oggi, però, entrando qui, ho visto un fumetto che comincia così: "Non ci è rimasto più niente da dare?". Questa domanda rifletteva in pieno il mio sentimento. Man mano che andavo avanti nel leggere, una luce mi ha riscaldato il cuore ed ho capito che noi anziani abbiamo ancora tanto da dare: il sorriso, il coraggio, il benvenuto.
E con grande gioia ho ripetuto le parole del personaggio del fumetto: "Non sapevo di essere così ricco!". Oggi ho trovato il programma per il resto della mia vita: posso "dare amore", fino all'ultimo momento!».
(Masao Arakaki, Giappone)
(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, esperienza in parrocchia)
Grazie della visita graditissima!
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