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venerdì 7 settembre 2018

Lasciarci portare fuori di noi


23a domenica del Tempo Ordinario (B)
Isaia 35,4-7 • Salmo 145 • Giacomo 2,1-5 • Marco 7,31-37
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Effatà! Apriti!
Il sordomuto, anche senza sua colpa, è un uomo isolato, chiuso in sé, ascolta solo sé.
La Parola di Gesù lo guarisce: lo fa aperto agli altri, capace di ricevere e dare.
Siamo fatti per vivere in comunione: Dio ci ha fatto dono dell'ascolto e della parola per comunicare e condividere i nostri pensieri, i nostri sentimenti, i nostri progetti di vita.
Il vero sordo e muto è chi non sa ascoltare e comunicare con gli altri.
Gesù guarisce il sordomuto in terra pagana, tra gente che non conosce Dio.
In questa luce il sordomuto è anche simbolo di chi è chiuso a Dio, di chi non conosce la sua Parola e perciò non sa parlare con Dio e rispondergli.
Gesù invita ad aprirci all'ascolto della sua Parola per essere guariti.
Allora sapremo parlare al Padre, alla maniera stessa di Gesù, che è in perenne comunione e comunicazione con Lui: "Non la mia ma la tua volontà … Eccomi, che vuoi da me? … Grazie di ciò che sei per me, per noi … Tu sei l'unico mio bene …".
Allora sapremo ascoltare e parlare agli altri, mettendo in luce il bene e non il male, comunicando le nostre esperienze di fede, donando consigli ispirati alla parola del Vangelo che ha il potere di guarire, consolare, illuminare.
Allora: sappiamo ascoltare chi parla con noi o pensiamo già ad altro mentre fingiamo di ascoltare? I mezzi di comunicazione (TV, cellulare, internet, giornali) ci aiutano ad aprirci di più agli altri o ci portano a stare ancora più chiusi in noi?
E nella preghiera parliamo col Padre, con Gesù, con lo Spirito o diciamo solo formule fatte?


Fa udire i sordi e fa parlare i muti!
La folla riassume così tutta l'attività di Gesù: egli mette in comunicazione gli uomini tra di loro e con il Padre.
Il primo servizio della parrocchia e della comunità ecclesiale è aiutare le persone ad incontrarsi e ad ascoltarsi, imparando ad ascoltare e rispondere vitalmente alla Parola di Dio.
Può avvenire attraverso la celebrazione eucaristica, i "gruppi del Vangelo", la lectio divina... Ci si ritrova insieme a confrontarsi con la Parola e, proprio nella luce della Parola, si impara a decidere insieme, ad ascoltare con attenzione chi parla, a parlare e a dire con semplicità le proprie idee e difficoltà, a non imporre nulla a nessuno.
Si accoglie la Parola di Dio anche in famiglia: leggere insieme la Parola e parlarne insieme tra moglie e marito, tra genitori e figli, tra fratelli può diventare strada per un incontro più vivo con Gesù e per un dialogo più vero e più profondo in famiglia, sul luogo di lavoro, di scuola, di incontro.
Ci possiamo allora chiedere: cerchiamo nella comunità un luogo di confronto con il Vangelo o ci aspettiamo altro?

È più importante ascoltare o parlare? Ce lo racconta Rina: «Da un anno una degenerazione delle cellule nervose mi ha tolto la facoltà di parlare, separandomi quasi dal mondo. I rapporti con le persone della mia famiglia sono difficili, perché posso valermi solo di domande e risposte scritte.
Non potendo prender parte alle conversazioni, ho imparato ad ascoltare di più gli altri, a non giudicarli, a non fermarmi alle apparenze.
Prima in casa parlavo sempre io, ora lascio che parlino loro e cerco di far mio quel dolore, quella gioia, quella notizia. E quasi sempre, alla fine, rimangono così sollevati e contenti che quasi non si accorgono che non posso parlare.
Questo continuo allenamento ad ascoltare e a dimenticare i miei problemi mi aiuta anche a vivere il Vangelo. Mi viene più facile capire la Parola di Gesù, vedere con i suoi occhi, superare le mie idee».

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Gesù fa udire i sordi e fa parlare i muti (Mc 7,37)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Gesù lo prese in disparte (Mc 7,33) - (06/09/2015)
(vai al testo…)
 Gesù disse: "Apriti!" (Mc 7,34) - (09/09/2012)
(vai al testo…)
 Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo? (Gc 2,5) - (04/09/2009)
(vai al post "I poveri, predilezione di Dio")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Un cuore che ascolta (04/09/2015)
  Saper "ascoltare" per poter "parlare" (07/09/2012)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2018)
  di Luigi Vari (VP 7.2015)
  di Marinella Perroni (VP 7.2012)
  di Claudio Arletti (VP 8.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Illustrazione di Stefano Pachì)


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