6a domenica di Pasqua (B)
Atti 10,25-27.34-35.44-48 • Sal 97 • 1Giovanni 4,7-10 • Giovanni 15,9-17
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Appunti per l'omelia
COME il Padre ha amato me, COSÌ io ho amato voi…
…COME io ho amato voi, COSÌ amatevi gli uni gli altri
È sconvolgente questa "cascata" di "come": nel legame d'amore che ci unisce fra noi si manifesta (si può manifestare) lo stesso legame d'amore che unisce il Padre a Gesù.
Basterebbe forse questa osservazione per dare senso al brano di oggi (cf Gv 15,9-17) e, direi, a tutto il Vangelo: che proprio per questo acquista tutto il senso di "bella notizia"!
Questo è il MIO comandamento…
In questa luce possiamo capire perché Gesù definisca "suo" il comandamento dell'amore reciproco. Non solo perché lui l'ha vissuto per primo, fino alle estreme conseguenze, ma perché in esso si rispecchia ciò che lo unisce al Padre, che costituisce la sua stessa vita.
Il termine "comandamento" non può essere quindi inteso come "legge", ma come orientamento e stile di vita che si realizza in ogni momento. E poiché la vita di Gesù sta a cuore al Padre più di ogni altra cosa e poiché la vita nostra sta a cuore a Gesù più di ogni altra cosa, così dovrebbe avvenire nel rapporto fra noi.
Nessuno ha un AMORE PIÙ GRANDE di questo: dare la vita…
Non è solo Gesù che dà la sua vita per noi, ma è il Padre che dà la vita per Gesù: non abbiamo ancora scoperto quanto il Padre abbia "sofferto" nel momento della croce di Gesù.
Ma è l'amore che arriva fino in fondo: la vita del Padre è intrecciata a quella di Gesù, la vita di Gesù è intrecciata alla nostra, la vita nostra è intrecciata a quella dei fratelli.
Dovrebbe essere "logico" che, se la mia vita dipende da quella degli altri, la vita degli altri dipenda dalla mia … il "dono" è la cultura nuova che può e deve permeare qualsiasi rapporto.
Vi ho detto queste cose perché la MIA gioia sia in voi e la VOSTRA gioia sia piena
Anche questo è un passaggio per certi versi sconvolgente. La "gioia" di Gesù è per la nostra gioia.
Solo nell'amore c'è la pienezza della gioia: per questo Gesù ci chiede di rimanere in Lui.
La sua gioia è nel rapporto col Padre, la nostra gioia è dentro questo rapporto … solo facendolo nostro nella sua logica di dono pieno, troviamo "pienezza" di gioia.
Dentro questa realtà riscopriamo il senso dell'Eucaristia: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui" (Gv 6,56).
Non per nulla l'invocazione più importante della preghiera eucaristica è: "… per la comunione al corpo e sangue del Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo (= ci faccia vivere quell'amore che rende possibile sentirci ed essere un solo corpo)".
Il "vero" corpo di Gesù è la chiesa, la comunità, al cui servizio si pone il corpo "eucaristico": questo non ha senso se non per costruire quel "popolo" che oggi manifesta all'umanità la presenza di Gesù.
"Guarda come si amano" si diceva dei primi cristiani. Possiamo dire che sia così per le nostre comunità, per le nostre famiglie?
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Io ho scelto voi (Gv 15,16)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)
Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (13/05/2012)
Amiamoci gli uni gli altri (1Gv 4,7)
(vai al testo)
Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
L'amore che è da Dio (12/05/2012)
Commenti alla Parola:
• di Luigi Vari (VP 2015)
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Claudio Arletti (VP 2009)
• di Enzo Bianchi
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