Mercoledì delle Ceneri. Invito ed impegno per un cammino di conversione. Abbiamo davanti agli occhi e nel profondo del cuore il volto di Benedetto XVI. Guardando a lui, al suo coraggio, alla sua fede, ho compreso meglio come vivere questo "momento presente" carico di dolore, ma anche di gioiosa speranza.
All'inizio di questa Quaresima è sempre la Parola di Dio che illumina. È la testimonianza dell'apostolo Giovanni: «Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli» (1Gv 3,14).
«Noi sappiamo…». È la quotidiana esperienza che mi mette e rimette "in vocazione", a vivere, cioè, in quella disposizione di donazione che è l'anima e la ragion d'essere della mia diaconia.
Mi è di luce uno scritto di Chiara Lubich a commento di questa Parola, pubblicato nella rivista Città Nuova 2/2013:
«Giovanni scrive alle comunità cristiane da lui fondate in un momento di grave difficoltà… Volendo aiutare i suoi, l'apostolo indica loro il rimedio radicale: amare i fratelli, vivere il comandamento dell'amore… Così facendo essi conosceranno cos'è la "vita", saranno cioè introdotti nell'unione con Dio, facendo l'esperienza di Dio-Amore. E facendo questa esperienza, saranno confermati nella fede e potranno far fronte a tutti gli attacchi, soprattutto in tempo di crisi...
E l'amore fraterno perché ci procura l'unione con Dio è una sorgente inesauribile di luce interiore, è fonte di vita, di fecondità spirituale, di rinnovamento continuo…
La fede si ravviverà, i dubbi spariranno, non sapremo più cos'è la noia. La vita sarà piena, piena».
Nessun commento:
Posta un commento