Concludo questa mia riflessione sul messaggio di papa Francesco per questa Quaresima: «Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà» (cf 2Cor 8,9).
Portare a tutti la luminosa speranza che Dio, che è Padre, accoglie e perdona chiunque si affida a Lui con cuore sincero, qualsiasi sia la nostra colpa. L'ostacolo non è la possibilità del perdono di Dio, ma la nostra, la mia, incapacità a credere che Dio è più grande del mio peccato, a credere che Lui mi ama così come sono, mi accoglie nella mia situazione concreta, non per lasciarmi nella mia condizione di precarietà spirituale, ma per rifarmi a nuovo, per ridarmi la vita, che è Lui stesso.
Per questo "il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza".
"È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti a dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio".
"Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno di amore".
Allora, in questa Quaresima, siamo tutti sollecitati a "testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico che si riassume nell'annuncio dell'amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona".
Lo potrò fare, lo potremo fare "nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà".
"Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana".
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