Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore (1Cor 15,51-58).
È il tema scelto per questa settimana di preghiera per l'unità dei cristiani: il potere trasformante della fede in Cristo, particolarmente in relazione alla nostra preghiera per l'unità visibile della Chiesa, corpo di Cristo. La preghiera è una realtà potente nella vita di un cristiano. Quando i cristiani comprendono il valore e l'efficacia della preghiera in comune per l'unità di quanti credono in Cristo, essi cominciano ad essere trasformati in ciò per cui stanno pregando.
La preghiera per l'unità, dunque, non è un accessorio opzionale della vita cristiana, ma, al contrario, ne è il cuore. L'ultimo comandamento che il Signore ci ha lasciato prima di morire è stato quello della comunione fra i suoi discepoli, della loro unità come Lui e il Padre sono uno, perché il mondo creda. L'unità dei cristiani è un dono di Dio; a preghiera ci prepara a ricevere questo dono e ad essere trasformati in ciò per cui preghiamo.
Questi alcuni pensieri che colgo dai sussidi per questa settimana di preghiera. Alcuni però, che toccano particolarmente la mia sensibilità, parlano di una "trasformazione" in Colui che "non è venuto per essere servito, ma per servire…". Così, dai titoli dei vari giorni: Trasformati da Cristo, colui che serve; Trasformati dalla paziente attesa del Signore; Trasformati dal Servo sofferente. "Cristo… morì per voi"… Trasformati dall'amore misericordioso di Dio.
Per essere meno indegni di ricevere il dono dell'unità, occorre mettersi nell'unica condizione possibile di reciproco amore nel nome di Cristo. Lui ci conduca "dall’arroganza della nostra disobbedienza all’umiltà del cuore"; ci renda "uno nello Spirito Santo, affinché nel servizio alle sorelle e ai fratelli possa rivelarsi il suo vero volto".
"Il paradosso divino è che Dio può trasformare la tragedia e il disastro in una vittoria. Egli trasforma tutte le nostre sofferenze e traversie, e l’enorme dolore della storia in una resurrezione che abbraccia il mondo intero. Mentre sembra essere sconfitto Egli è invece la vera vittoria che nessuno e nulla può superare".
Affinché la nostra preghiera, anche sincera, non resti inascoltata, mi sono di monito le parole del vangelo: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli" (Mt 7,21). E la volontà sua la conosciamo: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati" (Gv 15,12).
Nessun commento:
Posta un commento