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venerdì 29 giugno 2018

La fede: tocco intimità sequela, non fenomeno di massa


13a domenica del Tempo Ordinario (B)
Sapienza 1,13-15; 2,23-24 • Salmo 29 • 2Corinzi 8,7.9.13-15 • Marco 5,21-43
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Appunti per l'omelia

I due miracoli, dell'emorroissa e della figlia di Giairo, si illuminano e rischiarano a vicenda comunicando con grande forza l'idea della fede come percorso individuale, non come fenomeno di massa. Tanti sono quelli che seguono Gesù e godono della sua presenza. Ma credere non coincide con un semplice stare accanto al Maestro. Lo mostra con chiarezza la donna sofferente da dodici anni che si avvicina a Gesù per toccarlo. L'emorroissa è protagonista dell'unico miracolo involontario compiuto da Gesù nei vangeli. È come se la donna rubasse la forza del Cristo a insaputa dello stesso con un semplice tocco del mantello. È sufficiente sfiorare appena il Cristo perché la salvezza di cui egli è segno possa contagiare anche lei.
Esistono vari modi per di toccare Gesù. Chissà quante decine di persone lo avranno fatto senza trarne alcun beneficio! Solo una donna, sfiorandone il mantello, ha cambiato radicalmente la propria vita.
Gesù cercherà il suo volto e la donna giungerà a vedere quello del suo salvatore. È la traiettoria completa dell'incontro: non solo toccare il Maestro, ma conoscerlo faccia a faccia. Gesù accoglie la verità della donna e chiama tale verità con il nome di «fede». Quella fede ha salvato l'emorroissa. Ora può andare in pace, guarita dal proprio male, non solo salvata. Ha ritrovato un padre, come si evince dalle parole con cui la chiama Gesù: «figlia».
In fondo anche lei è figlia, come la giovane ragazza che Giairo ha appena perduto, nonostante il tentativo di chiamare il guaritore dei Nazaret. Quando giunge la notizia terribile del decesso, ormai sembra Gesù fuori gioco. La malattia, non la morte, è il campo del suo dominio. È inutile infastidire il Maestro. Tuttavia è proprio Gesù a confortare Giairo, invitandolo a non temere e a custodire semplicemente la propria fede.
Di nuovo ritorna lo stesso termine, di nuovo un caso di solitudine e isolamento. Il padre si ritrova con una figlia ormai morta, un gran trambusto davanti a casa e un uomo che rimprovera chi piange e fa strepito perché, in realtà, la ragazza non sarebbe morta ma semplicemente addormentata. La derisione che segue ci offre la misura della solitudine che è la fede: sperare contro ogni speranza.
Dalla folla, entrando nella stanza della ragazza, passiamo a un gruppo di pochi intimi. Ci possiamo chiedere perché Gesù abbai rinunciato a un pubblico più vasto per un gesto straordinario come una risuscitazione. La risposta poggia ancora sulla natura della fede la quale non è solo causa che apre alla potenza di Dio, ma anche premessa perché possiamo vedere e comprendere la sua opera nel mondo. Chi deride Cristo non sarà certo convertito da un miracolo, per quanto straordinario. I testimoni rimarranno pochi: i genitori e i tre discepoli che seguiranno Gesù sul monte della trasfigurazione e nel Getsemani.
La fede è tocco, intimità e sequela. Non è fenomeno di massa, spettacolare e seducente. L'esito di questo cammino arduo è la vita ritrovata. Una donna con perdite di sangue viene salvata. Può di nuovo generare. Riacquista la sua fecondità. Una giovane ragazza in età di marito si rialza e riprende a camminare. Può aprirsi alla propria sponsalità. La vita fiorisce e si comunica. Questa è la grandezza del dono che Dio prepara per coloro che credono in lui.

(da Claudio Arletti, «Ai suoi discepoli spiegava ogni cosa», EDB. Commento ai Vangeli festivi dell'anno B)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Non temere, soltanto abbi fede! (Mc 5,36)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Non temere, soltanto abbi fede! (Mc 5,36) - (28/06/2015)
(vai al testo…)
 Figlia, la tua fede ti ha salvata (Mc 5,34) - (01/07/2012)
(vai al testo…)
 Non temere; soltanto continua ad aver fede! (Mc 5,36) - (26/06/2009)
(vai al post "Abbandonati in Lui")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Alzati! Torna a ricevere e dare amore (26/06/2015)
  La vita dono della fede (29/06/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 5.2015)
  di Marinella Perroni (VP 5.2012)
  di Claudio Arletti (VP 5.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione di Bernadette Lopez, "La figlia di Giairo")

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