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venerdì 25 novembre 2016

Avvento: pronti, senza paura


1a domenica di Avvento (A)
Isaia 2,1-5 • Salmo 121 • Romani 13,11-14a • Matteo 24,37-44
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Inizia l'«Avvento», un termine latino che significa avvicinarsi, camminare verso... Tutto si fa più prossimo, tutto si rimette in cammino e si avvicina: Dio, noi, l'altro, il nostro cuore profondo.
L'Avvento è un tempo di strade. L'uomo d'Avvento è uno che sa mettersi in cammino, come dice il Salmo: Andremo con gioia incontro al Signore: Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!».

Come furono i giorni di Noè…
L'Avvento è tempo di attenzione. Il Vangelo ricorda i giorni di Noè, quando «nei giorni che precedettero il diluvio gli uomini mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito e non si accorsero di nulla». Alimentarsi, sposarsi sono azioni della normalità originaria della vita... impegnati a vivere, a semplicemente vivere. Con il rischio però che la routine non faccia avvertire la straordinarietà di ciò che sta per accadere: e non si accorsero di nulla. Loro, del diluvio; noi, dell'occasione di vita che è il Vangelo.
Si può correre il rischio di avere una condotta anche buona, ma di vivere il lavoro, il matrimonio, l'uso dei beni come fossero il tutto della vita; e di dimenticare che la vita ha uno sbocco finale. Più che di malvagità, si tratta della ricerca dello "star bene" e dell'incoscienza di fronte all'affare più serio, decisivo e, al tempo stesso, affascinante della vita: l'incontro con Gesù e, in lui, col Padre.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà
Avvento: tempo per attendere, perché qualcosa o qualcuno manca. Attendere è declinazione del verbo amare.
Avvento: tempo per desiderare e attendere quel Dio che viene…, come un ladro. Che viene in silenzio, senza rumore e clamore, senza apparenza, che non ruba niente e dona tutto. Si accorgono di lui i desideranti, quelli che vegliano col cuore vigile, che sanno vedere nel dolore e nell'amore la presenza di Dio incamminato nel mondo.

Uno verrà portato via e l'altro lasciato…
La sorte diversa, che riguarda certo l'aldilà ma segna il cammino della storia personale e sociale, non dipende solo da "cosa" facciamo, ma da "come" lo viviamo. Ha una luce diversa il fatto di pensare la vita tutta racchiusa nell'oggi e il desiderio di un incontro costruito giorno per giorno con Lui. Perché il nostro modo di preparare e vivere il Natale è cercare un incontro vivo e vero con Gesù. Ed il pensiero dell'aldilà ci fa vivere con più radicalità, stupore e libertà gli impegni dell'aldiquà.

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Vegliate dunque! (Mt 24,42)
(vai al testo)

Vedi anche analoghe Parola-sintesi a suo tempo pubblicate:
 Anche voi tenetevi pronti (Mt 24,44) - (1/12/2013)
(vai al testo…)
 La nostra salvezza è più vicina (Rm 13,11) - (28/11/2010)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Il nostro vegliare operoso (29/11/2013)

Commenti alla Parola:
  di Cettina Militello (VP 10.2016)
  di Gianni Cavagnoli (VP 10.2013)
  di Marinella Perroni (VP 9.2010)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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