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venerdì 18 marzo 2016

La vita ci viene dal cuore trafitto di Dio


Domenica delle Palme (C)
Isaia 50,4-7 • Salmo 21 • Filippesi 2,6-11 • Luca 22,14 - 23,56
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Appunti per l'omelia

Deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra gli empi…
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori

Al cuore del Vangelo c'è questo lungo patire: un Dio che muore per amore.
È qualcosa che si stenta a capire, eppure ci chiama, ci disarma, ci ferisce... Uno spettacolo davanti al quale siamo impotenti. Perché la croce non ci è stata data per capirla, ma per aggrapparci e farci portare in alto.
Ma Gesù perché è venuto? Perché la terra intera risuona di un grido, un grido di dolore e di nostalgia per il paradiso perduto, per il Dio perduto, per l'amore e la pace perduti. La terra è un immenso pianto. E un giorno Dio non ha più sopportato, non ha più potuto trattenersi. E allora è venuto, ha raggiunto i suoi figli, si è incarnato e si è messo a gridare insieme a loro lo stesso grido radicato nell'angoscia e nella speranza.
E perché Gesù è salito sulla croce? Per essere con me e come me. Perché io possa essere con lui e come lui.
Essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all'uomo che è in croce. L'amore conosce molti doveri, ma il primo di questi doveri è di essere insieme con l'amato, vicino, unito, come una madre che vuole prendere su di sé il male del suo bambino, ammalarsi lei per guarire suo figlio. La croce è l'abisso dove Dio diviene l'amante. Entra nella morte perché là va ogni suo figlio.

Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è il Cristo di Dio
Nel corpo del crocifisso l'amore ha scritto il suo racconto con l'alfabeto delle ferite: Tu che hai salvato gli altri, salva te stesso. Lo dicono tutti, capi, soldati, il ladro: Se sei Dio, fai un miracolo, conquistaci, imponiti, scendi dalla croce, allora crederemo. Chiunque, uomo o re, potendolo, scenderebbe dalla croce. Lui, no. Solo un Dio non scende dalla croce, solo il nostro Dio. Perché i suoi figli non ne possono scendere. Solo la croce toglie ogni dubbio, perché sulla croce non c'è inganno.

Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno
Ricordati di me, prega il ladro. Oggi sarai con me in paradiso, risponde Gesù. Per questo sono qui, per poterti avere sempre con me. Non c'è nulla che possa separarci, né male, né tradimenti, né morte. Io vengo a prenderti anche nelle profondità dell'inferno, se tu mi vuoi. Solo se tu mi vuoi. Ma io continuerò a morire d'amore per te, anche se tu non mi vorrai, e appena girerai lo sguardo troverai uno, eternamente inchiodato in un abbraccio, che grida: ti amo!

Sono i giorni del nostro destino: l'uomo uscito dalle mani di Dio, rinasce ora dal cuore trafitto del suo creatore.

(spunti da Ermes Ronchi)


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi (Lc 22,15)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa f/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (17/03/2013)
Veramente quest'uomo era giusto (Lc 23,47)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Gioia e dolore! (22/03/2013)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2.2016)
  di Marinella Perroni (VP 2.2013)
  di Claudio Arletti (VP 2.2010)
  di Enzo Bianchi

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