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domenica 2 agosto 2015

L'ultima creatura. L'idea divina del femminile


Durante il periodo di vacanze tra le montagne della Carnia (Udine) ho visitato (cosa che faccio ogni qualvolta mi è possibile ed ho la possibilità di trascorrere in po' del periodo estivo "dalle mie parti"), ho visitato la mostra di Illegio, piccolo centro montano del comune di Tolmezzo, Udine.
Illegio ospita ogni anno, nella Casa delle Esposizioni, una prestigiosa mostra d'arte.
Il tema di quest'anno: L'ultima creatura. L'idea divina del femminile.
È un tema affascinante: la donna, ultima creatura uscita dalle mani di Dio!

Si legge nel dépliant:

L'Ultima Creatura. L'Idea Divina del Femminile
Da Caravaggio a Rubens, da Veronese a Ricci, da Hayez a Messina: grandi donne bibliche nell'arte cristiana.

Alcune donne stanno nella storia biblica. Confondono gli uomini, avvincono Dio, sono piene di una grazia che diventa forza di combattimento, virtù indomabile. Nel percorso da Eva a Maria, le donne non vacillano mai. Le Scritture rendono omaggio alla loro bellezza che esse portano senza Vanto, concentrate su una missione da perseguire, a tracciare una via per la quale Dio stesso dovrà incamminarsi se vorrà arrivare a noi.
La mostra «L'ultima creatura. L'idea divina del femminile» ripercorre l'Antico Testamento e attinge a trenta musei - dagli Uffizi ai Vaticani, dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia alla quadreria del Quirinale -, per raccontare con colpi di scena d'arte la storia sacra al femminile.
Il cuore è il massimo capolavoro di Caravaggio, "Giuditta e Oloferne" - evento eccezionale, la sua presenza alla mostra di Illegio -: c'è tutto, nel fascino del viso perfetto e contratto della paladina di Israele, nei solchi del volto della vecchia sua serva, nel volteggio misterioso del tendaggio di sfondo, nel sangue che zampilla dal collo del nemico sconfitto.
Accanto a quell'opera, quaranta capolavori dal Quattrocento al Novecento evocano dalla storia dell'arte una produzione immensa di bellezza su tela, che rispecchia il fascino spirituale e l'avvenenza corporea delle donne di Dio. E ripropone il femminile come un simbolo che accende il pensiero e strugge i sensi: non a caso, il corpo della donna, velato o svelato, è il simbolo - la mostra lo illustra - con cui si rappresenta nei secoli la missione dell'arte.
Dio, giocando la partita della rivelazione mossa dopo mossa, plasma la donna come ultimo atto della creazione: con l'idea divina del femminile ci manifesta il suo intento sublime. Perché dunque il Creatore volle la donna davanti a sé e davanti al maschile? La mostra di Illegio conduce a ritrovare la risposta, a ritrovare le madri della madre del Messia, i loro nomi e i loro amori necessari a comprendere il senso segreto del mondo.






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