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venerdì 8 febbraio 2013

Al seguito di Gesù, mandati "al largo"


5a domenica del T.O. (C)

Appunti per l'omelia

Il filo conduttore della Parola di Dio che la liturgia di questa domenica ci propone è quello della "vocazione", della chiamata per una missione che è percepita ed accolta nell'esperienza di un incontro personale con Dio, con Gesù.
È l'esperienza dell'incontro con Colui che è il "tre volte Santo", Colui che è il "totalmente altro", il totalmente diverso da ciò che è creatura. Di fronte a Lui si sperimenta tutta la propria condizione di peccatori. Così è per Isaia (cf Is 6,1-8) che nel contatto con Dio "santo" avverte con indescrivibile angoscia la propria indegnità. Ma Dio lo purifica e lo rende idoneo alla missione di parlare a suo nome, anzi gli dà la forza di proporsi: «Chi manderò…? … Eccomi, manda me!».
È anche l'esperienza di Simon Pietro (cf Lc 5,1-11) che, nonostante una notte di inutile fatica per una pesca inconcludente, si è fidato più della parola del Maestro che della propria professionalità. Dopo il miracolo strepitosi della pesca così abbondante che le reti minacciavano di rompersi, mentre scopre la potenza divina presente e operante in Gesù, avverte la propria realtà di peccatore che non può reggere alla vicinanza di Dio: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore».
Al contatto con il Signore, Simone si vede impuro ed indegno di stare alla sua presenza. Gesù però è "l'amico dei peccatori" e non si allontana né lo allontana, anzi lo prende con sé, al suo servizio: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». Sarai mio apostolo, sarai "uno che prende gli uomini vivi", che li prende "per la vita", affrancato ed assicurato dalla mia parola, chiamato a salvare gli uomini dal naufragio e dalla morte e accoglierli nella tua barca che è la Chiesa, dove Cristo è presente.
È un servizio, quello del Vangelo, dove non bastano le capacità e le qualità umane, né la bravura professionale, ma che poggia e trova fondamento sulla parola del "Signore".
La risposta di Pietro e di tutti gli apostoli, come anche quella di Paolo (cf 1Cor 15,1-11) è immediata e totalitaria: «lasciarono tutto e lo seguirono».
Mandati, perché divenuti discepoli autentici, ed invitati a "prendere il largo", ad avventurarsi nel mare della storia, contando sulla presenza del Signore e sulla forza della sua Parola.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)

Commenti alla Parola:
  di Marinella Perroni (VP 2013)
  di Claudio Arletti (VP 2010)
  di Enzo Bianchi



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