5a domenica del T.O. (C)
Appunti per l'omelia
Il filo conduttore della Parola di Dio che la liturgia di questa domenica ci propone è quello della "vocazione", della chiamata per una missione che è percepita ed accolta nell'esperienza di un incontro personale con Dio, con Gesù.
È l'esperienza dell'incontro con Colui che è il "tre volte Santo", Colui che è il "totalmente altro", il totalmente diverso da ciò che è creatura. Di fronte a Lui si sperimenta tutta la propria condizione di peccatori. Così è per Isaia (cf Is 6,1-8) che nel contatto con Dio "santo" avverte con indescrivibile angoscia la propria indegnità. Ma Dio lo purifica e lo rende idoneo alla missione di parlare a suo nome, anzi gli dà la forza di proporsi: «Chi manderò…? … Eccomi, manda me!».
È anche l'esperienza di Simon Pietro (cf Lc 5,1-11) che, nonostante una notte di inutile fatica per una pesca inconcludente, si è fidato più della parola del Maestro che della propria professionalità. Dopo il miracolo strepitosi della pesca così abbondante che le reti minacciavano di rompersi, mentre scopre la potenza divina presente e operante in Gesù, avverte la propria realtà di peccatore che non può reggere alla vicinanza di Dio: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore».
Al contatto con il Signore, Simone si vede impuro ed indegno di stare alla sua presenza. Gesù però è "l'amico dei peccatori" e non si allontana né lo allontana, anzi lo prende con sé, al suo servizio: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». Sarai mio apostolo, sarai "uno che prende gli uomini vivi", che li prende "per la vita", affrancato ed assicurato dalla mia parola, chiamato a salvare gli uomini dal naufragio e dalla morte e accoglierli nella tua barca che è la Chiesa, dove Cristo è presente.
È un servizio, quello del Vangelo, dove non bastano le capacità e le qualità umane, né la bravura professionale, ma che poggia e trova fondamento sulla parola del "Signore".
La risposta di Pietro e di tutti gli apostoli, come anche quella di Paolo (cf 1Cor 15,1-11) è immediata e totalitaria: «lasciarono tutto e lo seguirono».
Mandati, perché divenuti discepoli autentici, ed invitati a "prendere il largo", ad avventurarsi nel mare della storia, contando sulla presenza del Signore e sulla forza della sua Parola.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Sulla tua parola getterò le reti (Lc 5,5)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)
Commenti alla Parola:
• di Marinella Perroni (VP 2013)
• di Claudio Arletti (VP 2010)
• di Enzo Bianchi
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