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venerdì 27 agosto 2010

La beatitudine della gratuità

29 agosto 2010 – 22a domenica del Tempo Ordinario (C)

Parola da vivere

Sarai beato perché non hanno da ricambiarti (Lc 14,14)


La Parola di questa domenica ci invita alla scelta di metterci "all'ultimo posto per servire". Il primo posto compete solo a Dio che ama circondarsi di poveri ed emarginati. Lo riconosciamo come Padre degli umili, ai quali viene annunciata la bella notizia della sua vicinanza. Anche noi per "essere grandi" possiamo scegliere l'ultimo posto e sull'esempio di Gesù farci servitori di tutti. Il nostro rapporto con il prossimo deve rispecchiare quello di Gesù, che ci chiama a comportarci con gli altri come Lui si è comportato con noi. La scelta, l'impegno e il servizio cristiano per i poveri non sono strumento di dominio a buon mercato; non sono neanche uno sgravarsi la coscienza da sensi di colpa. Scaturiscono invece dalla conoscenza di Dio, che ha scelto i poveri e si è identificato con loro. Il povero è il "luogo" per eccellenza dove noi possiamo incontrare Dio. Per questo Gesù ci dice "beati".
A prima vista sembra una strana beatitudine, ma è vera: è la somiglianza con Dio, che è amore gratuito, che è grazia e misericordia. Non esige contraccambio, ma è contento che partecipiamo alla sua vita divina. La carità come "amore gratuito", che dà il primo posto al povero, è essenziale al nostro esser cristiani: per amore del Padre e per amore di Gesù. Mettere l'altro al primo posto: stimarlo, facilitarlo nel lavoro, aiutarlo, capirlo quando sbaglia, gioire dei suoi successi... perché l'altro, ogni altro, è mio fratello, è mio corpo. Questo ha fatto Gesù. E l'amore per Lui è pienezza di vita e di beatitudine.


Testimonianza di Parola vissuta


Eh sì, siamo una classe tutta intera, di un piccolo paese al centro Italia. Lo scorso anno abbiamo lavorato intensamente per raccogliere materiale scolastico da inviare a dei ragazzi oltre oceano.
Siamo riusciti a raccogliere 12 scatoloni stracolmi di materiale, che abbiamo chiamato: «Scatole del Dare». Che gioia quando abbiamo visto gli amici della Repubblica Dominicana usare questi quaderni, matite, astucci...
Alla base di questa nostra esperienza abbiamo messo proprio l'amore reciproco. Vivendo infatti la Regola d'Oro: «Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te», abbiamo cercato di vivere nelle attività che facevamo questa semplice e fantastica norma. Ognuno di noi ha coinvolto anche tante altre persone, sperimentando così che questa Regola d'oro è davvero contagiosa.
Tanti nella scuola hanno voluto partecipare a questo nostro invito, e siamo riusciti a coinvolgere anche le nostre famiglie...

(I Ragazzi di Cecchina (RM))

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, come proposto in parrocchia)
(vedi Commento alla Parola di Claudio Arletti)



1 commento:

  1. Ciao, sono tornata a rileggerti...Come sempre mi piace tutto, sopratutto le testimonianze.
    Questa regola mi piace e cercherò di metterla in pratica..Un abbraccio! :)

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