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venerdì 19 febbraio 2010

La preghiera, respiro dell'anima

21 febbraio 2010 – 1a domenica di Quaresima (C)

Parola da vivere

Il Signore, Dio tuo, adorerai (Lc 4,8)


Quaresima: tempo della nostra esperienza con Dio.
Un po' di deserto, quindi, un po' di silenzio fa bene. È l'occasione per riscoprire la bellezza di un rapporto filiale, come ha fatto Gesù con il Padre, coltivando e migliorando la preghiera, respiro dell'anima.
È pure utile, in questo tempo, per vincere le incredibili e assurde richieste del tentatore, vivere la Parola: "Il Signore, Dio tuo, adorerai!".
Il demonio, si accosta anche a noi con le sue allettanti proposte, cercando di farci deviare dal realizzare il progetto di Dio: fare la sua volontà.
Paolo nella Lettera ai Romani ci illumina e ci incoraggia a non mollare, perché "Chi crede in lui non sarà deluso".
"Inquieto è il nostro cuore, finché non riposa in te" dice sant'Agostino, che aveva fatto nella sua vita l'amara esperienza di vivere lontano da Dio.
In concreto, non perdiamo l'occasione di pregare meglio, di confrontarci con la parola di Dio, vivendo uno stile di vita sobrio, per alleviare le sofferenze di molti, provvedendo alle necessità dei bisognosi.
Dio allora dimorerà in noi e – con Gesù – insieme cammineremo verso la Pasqua.


Testimonianza di Parola vissuta


Sono nato e cresciuto in una famiglia che si è sempre impegnata a trasmettermi i valori cristiani basati sul rispetto e sull'amore al prossimo, senza discriminazioni.
Da ragazzo mi sono fatto il proposito di vivere seguendo questi valori: con la squadra di calcio, a scuola, con i miei amici, mi sono sempre sforzato di andare controcorrente, cioè, di non lasciarmi trascinare da tutto ciò che la società del consumo propone; infatti, in Europa predomina il materialismo, contano di più l'avere e l'apparire che l'essere.
Ma ad un certo momento della mia vita, i piaceri e la felicità passeggeri mi hanno fatto perdere la strada. In pratica mi sono venduto al mondo. Volevo conoscere tutto ciò che fino ad allora avevo considerato la via più facile e, allo stesso tempo, più vuota. Così iniziava una nuova fase della mia vita, dove il rispetto verso le persone e verso Dio non aveva più valore.
Ho incominciato a sperimentare cose che mi soddisfacevano per un momento, e subito dopo provavo un grande vuoto nell'anima, un'immensa solitudine che mi faceva stare male.
Dopo essere sprofondato a terra più di una volta, ho deciso di ricominciare e tornare alle mie origini. A ritrovarmi con quei valori che sempre erano presenti dentro di me, anche se sepolti sotto tante cose vane.
Adesso, in questa cittadella dove vivo con giovani di tutto il mondo, sto facendo un'esperienza molto bella. Vado scoprendo tante cose che non conoscevo, grazie alle persone che mi sono attorno. Scopro nel fratello una via per crescere, uno specchio in cui riflettermi. Sto cercando e trovando l'amore puro, senza interessi. Un amore che nasce dall'anima, senza pregiudizi.
Questo amore, che ha le radici nel Vangelo vissuto, mi porta a staccarmi dalle cose passeggere ed è una strada verso la libertà, una strada che mi porta a Dio insieme ai fratelli.

(J., Italia)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, esperienza in parrocchia)

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