Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


venerdì 7 agosto 2009

Dio che ci attrae

9 agosto 2009 – 19a domenica del Tempo ordinario (B)

Parola da vivere

Nessuno può venire a me
se non lo attira il Padre
(Gv 6,44)


Gesù, dopo aver moltiplicato i cinque pani e i due pesci per la folla dei suoi ascoltatori, passa la notte in preghiera. L'indomani, cercato dalla stessa folla, fa un lungo discorso sul pane di vita. Si presenta Lui stesso come il pane vivo disceso dal cielo e afferma la necessità di cibarsi di questo pane vivo. All'udire queste affermazioni gli ascoltatori "mormorano", hanno cioè una reazione incredula. Gesù invita a superare lo scandalo e ad ascoltare la voce intima che invita a donarsi al Figlio per essere da Lui salvati. È il Padre che ci rende partecipi della sua stessa vita; Egli attira ogni uomo al Figlio perché diventi figlio. Davanti a questo dono scatta l'affidarsi dell'uomo allo Spirito di Dio ed esce il grido, la parola detta con passione: "è il Signore!". E la persona esce da sé e si affida alI'abbraccio dell'Altro, riconosciuto come Dio.
Da qui nasce tutta la preghiera, tutta la catechesi, tutto l'apostolato, tutta la testimonianza. L'uomo esce da sé, si appassiona e si entusiasma per Dio che lo attrae con la sua dolcezza e la sua presenza. Importante, per accogliere questo dono, che il nostro cuore sia libero, non sia già colmo di tante altre cose, preoccupazioni, programmi, pensieri. Il vuoto viene colmato da una dolce presenza: è la presenza dello Spirito che ci attira a seguire Gesù.


Testimonianza di Parola vissuta


Mi sono accorto che gli impegni di ogni giorno lasciano poco o nessuno spazio al mio rapporto con l'assoluto, con Dio. Viaggio per andare al lavoro e mi trovo a lungo, gomito a gomito, con la folla sulla metropolitana e poi sull'autobus. Arrivo in ufficio con colleghi attanagliati dai loro problemi. Ritorno a casa la sera e mia figlia giustamente vuol stare un po' con me. Come fare? Eppure è una esigenza forte, mi sembra di non poter più farne a meno, perché altrimenti tutto diventa piatto e senza senso.
Cerco allora di alzarmi un po' prima il mattino, di rinunciare alla pausa all'ora di pranzo… Riesco così a stabilire un tentativo di rapporto, di dialogo con Dio. Anche mia moglie ha le stesse mie esigenze, e allora cerchiamo di aiutarci giorno per giorno, affinché tutti e due si possa, assieme o separatamente, disporre di un momento per Lui.
Questo favorisce anche una certa confidenza spirituale tra di noi, cosa in genere né facile né spontanea tra due sposi. Quando riusciamo a scambiarci qualche impressione, a dirci gli effetti di un fatto vissuto nella giornata, si crea una profonda realtà, che dà ragione e senso alla nostra vita.


(P.C., Italia)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola)

Nessun commento:

Posta un commento