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venerdì 24 gennaio 2020

Un annuncio che rinnova la vita


3a domenica del Tempo ordinario (A)
Isaia 8,23b • Salmo 26 • 1 Corinzi 1,10-13.17 • Matteo 4,12-23
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Gesù inizia il suo ministero non in Giudea o nella capitale Gerusalemme, che sono il centro della vita religiosa di Israele, ma in Galilea, una regione periferica circondata da territori pagani ("Galilea delle genti"). Gesù è il Messia anche dei pagani: è come l'esplodere della luce nelle tenebre, della vita in un luogo di morte. Dove arriva Gesù, arriva la luce e la vita per tutti, anche per i pagani.

Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino
È la sintesi del messaggio di Gesù. C'è un appello ("convertitevi"), che viene prima, ma dipende completamente dall'annuncio ("perché").
E l'annuncio è la buona notizia che riempie di gioia chi la riceve: il Regno dei Cieli, cioè di Dio, è vicino. Non è qualcosa di diverso o di separato da Dio, ma è Dio stesso che interviene e si manifesta come Signore, impegnandosi in favore degli uomini.
Se potessimo capire chi è Dio, capiremmo qualcosa del "Regno di Dio": Dio si fa incredibilmente vicino per eliminare ogni situazione di ingiustizia e di dolore. Il Regno non è ancora presente nella sua pienezza. Gesù, infatti, invita a chiederlo: "Venga il tuo Regno", ma è già una realtà che attende di diventare perfetta.
Il muoversi di Dio verso gli uomini esige, come risposta, il muoversi degli uomini verso di Lui. Di qui nasce l'appello: "convertitevi", volgetevi a Dio, volgetegli la faccia e il cuore, ascoltatelo con fiducia. Non voltategli le spalle, cercando la salvezza e la felicità lontano da Lui.

Seguitemi!
Il "convertitevi" è subito ripreso e precisato da un altro invito: "seguitemi". La conversione è legarsi a Gesù, diventare discepoli suoi. Abbiamo qui un racconto di vocazione: l'autore narra un fatto, ma ne sottolinea il significato a tal punto che il racconto è estremamente concentrato, quasi stilizzato. Come altri racconti simili, presenta uno schema fisso, dove ogni elemento è importante: Gesù passa; vede qualcuno, di cui si dice il mestiere e l'attività; chiama alla sua sequela; il chiamato lascia tutto; segue Gesù, cioè aderisce a Lui.
Da una parte, c'è l'iniziativa di Gesù: passa, vede, sceglie. Non è uno sguardo distratto o a caso, ma uno sguardo di intenso amore. Gesù chiama: è dono la chiamata, la decisione dell'uomo è risposta, non auto-candidatura. I maestri dell'epoca non andavano in cerca di discepoli, erano questi che sceglievano il maestro: è Gesù invece che sceglie i suoi discepoli. La sequela non è una conquista, ma un essere conquistati.
Dall'altra parte, l'iniziativa di Gesù provoca la risposta dei chiamati: risposta che è rottura con la situazione anteriore (come la professione o la famiglia); risposta che è dono totale a chi chiama per condurre un'esistenza nuova caratterizzata dalla comunione con Lui e da una missione: "Vi farò pescatori di uomini".
Tale risposta è soprattutto sequela: ciò che qualifica il discepolo di Gesù non è prima di tutto l' "imparare", ma il "seguire", il condividere il progetto di vita del Maestro.

La chiamata-risposta dei primi discepoli è emblematica per tutti i cristiani: vi si può rileggere e verificare la storia di ogni vocazione, battesimale e specifica. Anche oggi Gesù passa, vede, chiama a fare quel passo concreto di fedeltà a Lui.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono (Mt 4,20)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Convertitevi, il regno dei cieli è vicino (Mt 4,17) - (22/01/2017)
(vai al testo…)
 Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino (Mt 4,17) - (26/01/2014)
(vai al testo…)
 Non vi siano divisioni tra voi (1Cor 1,10) - (23/01/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
L'Amore di Dio, fonte della nostra felicità (20/01/2017)
La gioia di seguire Gesù (24/01/2014)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 1.2020)
  di Cettina Militello (VP 11.2016)
  di Gianni Cavagnoli (VP 1.2014)
  di Marinella Perroni (VP 1.2011)
  di Enzo Bianchi


(Immagine: La chiamata dei primi discepoli, acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2015)

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