Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


venerdì 22 novembre 2019

Regnare con la "potenza" dell'amore


34a domenica del Tempo ordinario (C)
Solennità di Cristo Re dell'Universo

2 Samuele 5,1-3 • Salmo 121 • Colossesi 1,12-20 • Luca 23,35-43
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Salvi se stesso... salva te stesso... salva te stesso
I capi, i soldati, il malfattore sfidano Gesù a dimostrare che è Dio e Salvatore; scenda dalla croce e costringa chi lo rifiuta a riconoscere il suo torto. Ma è da questo che si riconosce Dio? C'è il pericolo di avere un'idea falsa di Dio: «Se Dio c'è, deve vincere sempre, imporsi, liberare dalla sofferenza, dare il bene ai buoni e il male ai cattivi; se non è così, non ci interessa".
Invece Gesù è "re" e manifesta la sua "potenza" proprio perché non scende dalla croce, non salva se stesso e ama anche se deriso. Fa vedere chi è Dio: è Uno che serve e muore per l'uomo, sua creatura e peccatore. La sua "potenza" si dimostra non nell'eliminare il malvagio, ma nel rinnovarlo dal di dentro, nel trasformare il male in bene, nel rispondere all'odio con l'amore, nel soffrire per e con i peccatori.
E noi accettiamo un Dio che non si difende, non castiga chi fa il male e non assicura protezione a chi lo serve? E di conseguenza, la fatica e le difficoltà hanno per me solo un senso negativo o piuttosto anche un valore positivo?

Gesù ricordati di me nel tuo regno
Il secondo malfattore riconosce Gesù come "re" a cui raccomandarsi. Vede che crede all'amore di Dio, che pur non interviene a salvarlo e lo ascolta dire: «Padre, perdonali perché non sanno ciò che fanno».
Capisce che in quell'uomo crocifisso si manifesta la potenza di Dio: solo Dio può amare così, solo chi è Figlio unico del Padre può avere una fiducia così.
E non chiede di essere liberato dalla croce, ma di "regnare" con Gesù e vivere come Lui. La salvezza non è non soffrire e avere benessere, ma amare sempre e sentirsi amati dal Padre. Essere compagni di croce con Gesù, vivere la Parola di Dio, soffrire per servire gli altri, sembra la via meno adatta a essere felici e invece porta "nel paradiso". Quando uno vive il Vangelo è con Gesù ed è questo stare con Gesù il "paradiso".

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Gesù, ricordati di me... (Lc 23,42)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Gesù, ricordati di me... (cf Lc 23,42) - (20/11/2016)
(vai al testo)
 Oggi con me sarai nel paradiso (Lc 23,43) - (24/11/2013)
( vai al testo…)
 Benedetto colui che viene nel nome del Signore (Mt 11,9) - (19/11/2010)
(vai al post "Il nostro Re, lo riconosce chi ama")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Un Re che muore amando, che dona tutto se stesso (11/11/2016)
  Il Re che offre la sua vita (22/11/2013)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 10.2019)
  di Cettina Militello (VP 9.2016)
  di Marinella Perroni (VP 9.2013)
  di Claudio Arletti (VP 9.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Illustrazione: Tiziano Vecellio, Gesù Cristo e il buon ladrone, (1565), Pinacoteca Nazionale di Bologna)

Nessun commento:

Posta un commento