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venerdì 15 novembre 2019

La storia nelle mani del Padre


33a domenica del Tempo ordinario (C)
Malachia 3,19-20a • Salmo 97 • 2 Tessalonicesi 3,7-12 • Luca 21,5-19
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Badate di non lasciarvi ingannare
Luca scrive il suo vangelo verso l'anno 85 d.C. Dopo la morte di Gesù sono successi fatti tremendi: guerre, pestilenze, catastrofi. Come leggere questi segni? Alcuni dicevano: sono segni che dicono che la fine del mondo è vicina. Il Vangelo di oggi risponde a queste false attese e corregge l'interpretazione errata che veniva data alle parole di Gesù. Luca invita i cristiani a smettere di inseguire favole e a seguire, invece, l'unica cosa che deve interessare: Che cosa fare per collaborare alla venuta del nuovo mondo? È facile, di fronte alle situazioni di disagio, fare previsioni e stabilire date sugli ultimi tempi. Ma questa lettura non è da Dio.
Non seguiteli: è l'invito di Gesù a non seguire i falsi profeti (Testimoni di Geova, New Age, Avventisti…). Per descrivere il tempo che intercorre tra la sua venuta e la fine del mondo, Gesù usa un linguaggio apocalittico: terremoti, pestilenze, carestie, guerre… per dire ai discepoli che è imminente il passaggio fra due epoche della storia. Il suo è un annuncio di speranza… sta per spuntare l'aurora di un mondo nuovo. Ecco perché esorta i discepoli a non spaventarsi: "Non vi terrorizzate", "Quando incominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo perché la vostra liberazione è vicina". Apocalisse non significa "catastrofe", ma "rivelazione", svelamento (letteralmente "togliere il coperchio"). La Parola di Dio ci illumina e ci permette di leggere la storia, gli avvenimenti con gli occhi di Dio.

Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto
Quale sarà il segno che il Regno di Dio sta nascendo? Non i trionfi, non gli applausi, ma le persecuzioni. In queste situazioni difficili i discepoli potranno essere tentati di scoraggiarsi, penseranno di aver sbagliato tutto.
Mettetevi bene in testa di non preparare prima la vostra difesa: Gesù mette in guardia i discepoli dal pericolo di fidarsi dei ragionamenti e dei calcoli solo umani. La loro forza sta in ciò che gli uomini considerano fragilità e debolezza. Gesù, il buon pastore, darà loro una forza alla quale nessuno potrà resistere: la forza della verità, dell'amore, del perdono.
Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto: nonostante le apparenze contrarie, il Regno di Dio continuerà ad avanzare.
Quanto ascoltiamo oggi non si riferisce tanto a la fine del mondo, ma ci porta a scoprire "il fine" della storia umana. In questo tempo della Chiesa, siamo chiamati a vivere tre atteggiamenti:
- la testimonianza serena e coraggiosa;
- la perseveranza, l'amore vissuto di fronte agli ostacoli, alle difficoltà e alle prove della vita;
- l'impegno di ogni giorno, l'amore concreto nella quotidianità.
Tre stelle che illuminano il nostro cammino, per realizzare e raggiungere il fine della vita.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Avrete allora occasione di dare testimonianza (Lc 21,13)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata
 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (cf Lc 21,19) - (13/11/2016)
(vai al testo)
 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (Lc 21,19) - (17/11/2013)
( vai al testo…)
 Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto (Lc 21,18) - (12/11/2010)
(vai al post "Oltre ogni paura")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Il male si vince con la perseveranza (11/11/2016)
  Nell'attesa di quel giorno (15/11/2013)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 10.2019)
  di Cettina Militello (VP 9.2016)
  di Marinella Perroni (VP 9.2013)
  di Claudio Arletti (VP 9.2010)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

(Illustrazione di Bernadette Lopez)

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