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venerdì 24 agosto 2018

Il rischio della fede


21a domenica del Tempo Ordinario (B)
Giosuè 24,1-2a.15-17.18b • Salmo 33 • Efesini 5,21-32 • Giovanni 6,60-68
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?
Al termine del discorso sul pane della vita, Gesù ha ripetuto con insistenza: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna». A questo punto l'incredulità si insinua anche nel gruppo dei discepoli e molti se ne vanno, rinunciando a seguirlo.
Per la verità, Gesù è un maestro sconcertante. Ha costruito tutto il suo discorso sulla parola «carne», la sua carne che bisogna mangiare per ricevere la vita, ed ora conclude: «È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla». Né la carne né il sangue bastano a condurre alla professione di fede: «Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). Bisogna infatti attendere che la carne e il sangue acquistino il loro significato definitivo nella pasqua di Gesù, perché sia possibile l'adesione decisiva: quando vedrete «il figlio dell'uomo salire là dov'era prima...».
Il grande discorso eucaristico, che l'evangelista Giovanni ci riporta, è passato dal segno della moltiplicazione dei pani, all'annuncio di Cristo pane di vita, alla celebrazione eucaristica in cui il «corpo» e il «sangue» offerto ai presenti rievoca la morte che Gesù subirà per compiere la sua missione e che quanti credono in lui dovranno subire. Credere in Gesù non è tanto far propria una dottrina, quanto un'esperienza di vita, per questo è faticoso, difficile.

Molti dei suoi discepoli non andavano più con lui
I giudei si dileguano senza commenti, ma anche i discepoli rimangono perplessi; i più se ne vanno, alcuni rimangono.
Il discorso di Gesù non è facile né a capire né ad attuare; pur guardandosi attorno egli non attenua il suo discorso o le sue proposte per paura di perdere anche gli ultimi rimasti. La sua domanda «desiderate andarvene anche voi?» è senza mezzi termini, come a dire: se volete potete andarvene, nessuno vi trattiene.

Forse anche voi volete andarvene?
La domanda di Gesù, carica di tristezza, ci costringe a prendere posizione di fronte a lui. Dobbiamo decidere se allontanarci anche noi con i discepoli che smettono di seguirlo o se rimanere col gruppo dei Dodici, che si esprime attraverso le parole di Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna». È il rischio della fede, che non è mai una certezza evidente e scontata, ma è piuttosto la decisione di seguire il Cristo ogni giorno, sostenuti dal pane che egli ci dona, affidandoci a lui solo. Se un cristiano si sforza di essere davvero credente, non potrà non toccare con mano la distanza che separa la sua professione di fede da ciò che egli riesce a tradurre nella realtà concreta della sua esistenza. Ma la fragilità stessa di questa fede è come un'invocazione che il Padre ascolta in modo particolare ogni volta che ci dona, nell'Eucaristia, la vita del suo Figlio per correre insieme il rischio dell'amore.

Signore da chi andremo?...
Simon Pietro, come altre volte, risponde pronto ed entusiasta a nome della piccola comunità degli apostoli: «abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Agli occhi degli apostoli Gesù è il Santo di Dio, colui cioè che Dio ha scelto e consacrato mediante il suo Spirito per dar compimento al suo disegno di amore a vantaggio di tutti. La comunità cristiana rappresentata dagli apostoli sembra compatta; nella risposta di Pietro tutti sembrano convinti, entusiasti, ma Giovanni ricorda che tra loro c'è un «nemico».

Sono passati duemila anni ma Gesù è sempre quello e ripete a noi oggi le stesse parole che disse quel giorno a Cafarnao. Gesù sempre presente nella Parola proclamata, nel pane e nel vino divenuti suo corpo e suo sangue nella santa liturgia domenicale, offre se stesso: «Scegliete oggi chi volete servire» (cf. Gs 24,15. I lett.); «Volete andarvene anche voi?» (Gv 6,67) e aspetta la nostra risposta...

(spunti da Lectio: Abbazia Santa Maria di Pulsano)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna (Gv 6,68)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Signore, tu hai parole di vita eterna (Gv 6,68) - (23/08/2015)
(vai al testo…)
 Signore, da chi andremo? (Gv 6,68) - (26/08/2012)
(vai al testo…)
 Tu hai parole di vita eterna (Gv 6,68) - (21/08/2009)
(vai al post "Parole di Gesù, parole di vita")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  Le Parole uniche che danno Vita (21/08/2015)
  Rimanere con Lui (24/08/2012)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 8.2018)
  di Luigi Vari (VP 7.2015)
  di Marinella Perroni (VP 7.2012)
  di Claudio Arletti (VP 7.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano
  di Letture Patristiche della Domenica

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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