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venerdì 11 marzo 2016

Gesù apre le porte delle nostre prigioni


5a domenica di Quaresima (C)
Isaia 43,16-21 • Salmo 125 • Filippesi 3,8-14 • Giovanni 8,1-11
(Visualizza i brani delle Letture)


Appunti per l'omelia

Gli condussero una donna sorpresa in adulterio…
Una trappola ben congegnata, per porre Gesù o contro Dio o contro l'uomo. Gli scribi e i farisei gli condussero una donna... la posero in mezzo.
Donna senza nome, che per scribi e farisei non è una persona, è una cosa, che si prende, si porta, si conduce… che si può mettere a morte. Una donna ferita nella persona, nella sua dignità…, contro la quale i difensori di Dio commettono un peccato più grave del peccato che vogliono punire.

Gesù si chinò e si mise a scrivere con il dito per terra...
Davanti a quella donna Gesù china gli occhi a terra, come preso da un pudore santo davanti al mistero di lei. Gli fa male vederlo calpestato in quel modo.

Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei
Gesù butta all'aria tutto il vecchio ordinamento con una battuta sola, con parole taglienti e così vere che nessuno può ribattere.

Nessuno ti ha condannata? Neanch'io ti condanno
Ecco la giustizia di Dio: non quella degli uomini ma quella di Gesù, il giusto che giustifica, il santo che rende giusti, venuto a portare non la resa dei conti ma una rivoluzione radicale dei rapporti tra Dio e uomo, e di conseguenza tra uomo e uomo. A raccontare di una mano, di un cuore amorevole che ci prende in braccio e, per la prima volta, ci ama per quello che siamo, perdonando ogni errore, sciogliendo ogni ferita, ogni dolore.
Più avanti Gesù compirà qualcosa di ancor più radicale: metterà se stesso al posto di quella donna, al posto di tutti i condannati, di tutti i colpevoli, e si lascerà uccidere da quel potere ritenuto di origine divina, spezzando così la catena malefica là dove essa ha origine, in una terribile, terribilmente sbagliata idea di Dio.

Va' e d'ora in poi non peccare più
Ciò che sta dietro non importa, importa il bene possibile domani. Tante persone vivono come in un ergastolo interiore, schiacciate da sensi di colpa, da errori passati; e abortiscono l'immagine divina che preme in loro per crescere e venire alla luce. Gesù apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui spesso trasciniamo noi stessi e gli altri. Sa bene che solo uomini e donne liberati e perdonati possono dare ai fratelli libertà e perdono. Il perdono: il solo dono che non ci farà più vittime e non farà più vittime, né fuori né dentro noi.

(spunti da Ermes Ronchi)


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Va' e d'ora in poi non peccare più (Gv 8,11)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa f/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (17/03/2013)
Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra (Gv 8,7)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Il perdono, riabilitazione e rinascita (15/03/2013)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2.2016)
  di Marinella Perroni (VP 2.2013)
  di Claudio Arletti (VP 2.2010)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Giorgio Trevisan)


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