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venerdì 12 marzo 2010

L'abbraccio della riconciliazione

14 marzo 2010 – 4a domenica di Quaresima (C)

Parola da vivere

Era perduto ed è stato ritrovato (Lc 15,24)


È una splendida parabola: un vangelo nel vangelo. Il protagonista non è il figlio che dissipa tutto, ma il padre che ama.
Dio, "perché è amore", è Padre. Il suo amore ha sapore di cielo e di terra: è rispettoso, sa attendere, è misericordioso; pensa al figlio, l'aspetta, l'abbraccia e fa festa: "perché questo mio figlio era perduto ed è stato ritrovato".
Il figlio riscopre l'amore del padre, ritrova la voglia di vivere, la libertà e la gioia di amare.
Il fratello maggiore non prende parte alla festa perché non sa amare. La sua giustizia, la pratica dell'obbedienza e delle norme e regole - senza un guizzo di vita, di spontaneità e creatività - l'hanno inacidito, reso incapace di amore e di perdono.
"Lasciatevi riconciliare con Dio" ci ricorda Paolo.
Facciamolo, dilatiamo il nostro cuore, compiamo opere di perdono e di pace.
Perché, in preparazione alla Pasqua, non inventiamo qualcosa di bello e gioioso, come un gesto di riconciliazione, per una Pasqua diversa?


Testimonianza di Parola vissuta


Quella sera, forse per l'eccessiva velocità, l'auto di grossa cilindrata si ribalta. Mio figlio muore sul colpo a soli 23 anni; l'amico fraterno che guidava esce illeso dall'incidente. Sono passati otto anni. È la Settimana Santa in chiesa il prete parla di riconciliazione, di perdono. Il "pensiero del mese" che riporta la mia agenda, invita ad amare sempre per primi. Sento che entrambi parlano a me. Mi guardo dentro e scopro un sottile rancore che mi ha accompagnato durante tutti questi anni nei confronti del ragazzo che, in fondo, ritengo responsabile della morte di Luca. Ogni volta che passo davanti alla sua casa il cuore mi si indurisce.
Vado al telefono; con le mani che mi tremano digito il numero e lo chiamo. Lui non c'è. Mi risponde la moglie, sorpresa e imbarazzata quando le dico chi sono. Apro a lei, che come me è mamma, il cuore dicendole tra l'altro: "Ho pensato tanto a voi in questi giorni, vorrei rivedervi, conoscere i vostri bambini... Sarei felice se vorrete venirmi a trovare". Lei, commossa, promette che presto verranno... Mi guardo dentro e scopro d'essere felice e leggera.

(V. G., Svizzera)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, come proposto in parrocchia)

2 commenti:

  1. E' una parabola meravigliosa perchè troviamo in esso l'amore immenso che il Signore ha per le sue creature. Questo amore va oltre ogni limite del perdono umano. In fondo il Signore perdona un figlio che torna per convenienza quando si trova senza nulla. Questo dovrebbe bastarci per capire quanto siamo amati anche quando pensiamo di non meritare il suo amore.
    Un saluto a tutta la famiglia e buon inizio di settimana! :)

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  2. toccante l'esperienza. Il perdono è il segno più evidente del Risorto, è l'esperienza che siamo capaci di amare e così di "passare dalla morte alla vita". Grazie Gigi, instancabile costruttore di pace.
    Tanino

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