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venerdì 5 febbraio 2010

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7 febbraio 2010 – 5a domenica del Tempo ordinario (C)

Parola da vivere

Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5,11)


L'evangelista Luca e il profeta Isaia ci parlano della chiamata di Dio, della risposta e della missione dell'uomo.
Udii la voce del Signore: "Chi manderò…?". Io risposi: "Eccomi, manda me!", dice Isaia.
Pietro, manifestata la sua povertà e inadeguatezza, si fida di Gesù e pronuncia quella frase stupenda: "Sulla tua parola getterò le reti"; e Gesù fa di Pietro un annunciatore del vangelo: "Non temere, sarai pescatore di uomini".
Il Signore, quando intende "chiamare", "inviare" qualcuno, non fa l'esame delle sue virtù, ma guarda alla disponibilità: il peccato pensa lui a cancellarlo.
La chiamata a seguire Gesù è per tutti i cristiani: è una questione d'amore.
Fondamentale però è fare l'esperienza del suo amore misericordioso. Solo allora parte il cuore, ci si fida di lui e si è disposti, con fatica ma nella pace, perché innamorati di lui, a vivere anche il "crudo del vangelo", senza rimpianti e calcoli. Diventiamo così partecipi e corresponsabili della missione di Gesù: realizzare un mondo nuovo fondato sull'amore.
Nella GIORNATA PER LA VITA impareremo così ad amare, difendere e aiutare chi si sente solo, chi soffre e ad avere occhi di misericordia e accoglienza per chi ha sbagliato.

Testimonianza di Parola vissuta


Una vicina mi ha chiamato. Aveva un figlio ammalato, era incinta e il marito non voleva un altro figlio. Il medico le aveva detto che era probabile che questo bambino nascesse più ammalato del primo, per questo le consigliava l'aborto.
Il marito appena saputo della gravidanza l'aveva lasciata. "Non ho lavoro, resterò senza casa, non mi resta che abortire…" concludeva. Le abbiamo offerto il nostro aiuto. Rassicurata, ha deciso di continuare la gravidanza.
L'abbiamo aiutata a portare i suoi pochi mobili in casa di una amica, vicina alla nostra. L'abbiamo seguita durante tutta la gestazione e, anche grazie all'aiuto di altre famiglie, siamo riusciti a non farle mancare nulla. È nata una bambina molto bella e sana. L'abbiamo fatto sapere al padre, che è andato subito in ospedale. Quando ha visto la figlia, che tra l'altro gli somiglia, ha pianto di gioia, ha chiesto perdono alla moglie chiedendo di tornare a casa.
Ancora una volta il nostro camion ha trasportato mobili e cose. Dopo un anno son tornati da noi con la figlia. L'hanno chiamata Victoria, perché la vita aveva vinto.

(Z.H., Brasile)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, esperienza in parrocchia)

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