Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


sabato 2 settembre 2017

Perdere per trovare: noi siamo ricchi solo di ciò che abbiamo donato


22a domenica del Tempo ordinario (A)
Geremia 20,7-9 • Salmo 62 • Romani 12,1-2 • Matteo 16,21-27
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva soffrire molto e venire ucciso
Per la prima volta si profila la follia della croce. Dio sceglie di non assomigliare ai potenti, ma ai torturati e uccisi del mondo. Questo è lo scandalo del cristianesimo, un Dio che entra nel dolore e nella morte perché nel dolore e nella morte entra ogni suo figlio. Potere vero per lui è amare, è la supremazia della tenerezza e i poteri del mondo saranno impotenti contro di essa: il terzo giorno risorgerò.

Pietro si mise a rimproverarlo…
È la sorpresa di Pietro: Dio non voglia, questo non ti accadrà mai! Tu vuoi salvare questo mondo che ha problemi immensi, lasciandoti uccidere? Sei un illuso, il mondo non sarà salvo per un crocifisso in più. Usa altri mezzi: il potere, il miracolo, l'autorità. Ed è proprio questo che Gesù rifiuta. Sceglie invece i mezzi più poveri: l'amore disarmato, il cuore limpido, il non fare violenza mai, il perdono fino alla fine.
Ma per Pietro è una cosa così inedita e sconvolgente da rifiutarla categoricamente: nella logica umana scegliere di stare dalla parte delle vittime, dei deboli, significa esautorarsi di ogni potere.
Gesù allora lo invita a entrare in questa rivoluzione, ad aprirsi al nuovo che irrompe per la prima volta nella storia: «Pietro, torna a metterti dietro di me, riprendi ad essere discepolo».

Se qualcuno vuol venire dietro a me…
Non è solo Pietro a seguire questa logica, ma tutti i discepoli. E allora Gesù allarga a tutti lo stesso invito: «Se qualcuno vuole venire dietro a me...» e detta le condizioni. Condizioni da vertigine.
La prima: Rinneghi se stesso. Parole pericolose se capite male. Rinnegare se stessi non vuol dire mortificarsi, buttare via i talenti. Gesù non vuole dei frustrati al suo seguito, ma gente dalla vita realizzata. Rinnega te stesso vuol dire: non sei tu il centro dell'universo; impara a sconfinare oltre te. Non una mortificazione, ma una liberazione.
Seconda condizione: Prenda la sua croce e mi segua. Una delle frasi più celebri, più citate e più fraintese del vangelo, che abbiamo interpretato come esortazione alla rassegnazione: soffri con pazienza, accetta, sopporta le inevitabili croci della vita. Ma Gesù non dice «sopporta», dice «prendi». Non è Dio che manda la croce. È il discepolo che la prende, attivamente. La croce nel Vangelo indica la follia di Dio, la sua lucida follia d'amore, amore fino a morirne.
Sostituiamo croce con amore, ed ecco: Se qualcuno vuole venire con me, prenda su di sé il giogo dell'amore, tutto l'amore di cui è capace e mi segua.

Perché chi vuol salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la troverà
Ecco la parola centrale del brano: Chi perderà la propria vita così nella follia dell'amore di Dio, la troverà. Ci hanno insegnato a mettere l'accento sul perdere la vita. Ma a ben guardare l'accento non è posto sul perdere, ma sul trovare.
Seguire Gesù è vivere un'esistenza che assomigli alla sua, è trovare la vita, realizzare pienamente la propria esistenza. Perché l'esito finale è «trovare vita». Quella cosa che tutti gli uomini cercano, in tutti gli angoli della terra, in tutti i giorni che è dato loro di vivere è realizzare pienamente se stessi.
Gesù ne possiede la chiave. Perdere per trovare. È la legge dell'amore: se tu dai ti arricchisci, se trattieni per te ti impoverisci. Noi siamo ricchi solo di ciò che abbiamo donato.

(spunti da Ermes Ronchi)

-------------
Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Se qualcuno vuol venire dietro a me… (Mt 16,24)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso (Mt 16,24) - (31/08/2014)
(vai al testo…)
 Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente (Ger 20,29) - (28/08/2011)
(vai al testo…)
 Il Figlio dell'uomo (…) renderà a ciascuno secondo le sue azioni (Mt 16,27) - (31/08/2008)
(vai al post "Essere dono")

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Andare dietro a Gesù (29/08/2014)

Ed anche il post: La passione del profeta (28/08/2011)

Commenti alla Parola:
  di Cettina Militello (VP 7.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 7.2014)
  di Marinella Perroni (VP 7.2011)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Stefano Pachì)

Nessun commento:

Posta un commento