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venerdì 10 luglio 2015

Non annunciatori solitari


15a domenica del Tempo ordinario (B)
Amos 7,12-15 • Sal 84 • Efesini 1,13-14 • Marco 6,7-13
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Appunti per l'omelia

Prese a mandarli a due a due…
Ordinò di non prendere per il viaggio nient'altro che un bastone

Partono i discepoli a due a due. E non ad uno ad uno. Perché, se è solo, l'uomo è portato a dubitare perfino di se stesso. La prima predicazione è senza parole, è già in questo accompagnarsi, l'uno al passo dell'altro. Partono forti di una parola e di un amico: ordinò loro di non prendere nient'altro che un bastone. Solo un bastone a sorreggere il passo e un amico a sorreggere il cuore. Un bastone per appoggiarvi la stanchezza, un amico per appoggiarvi la solitudine.

E proclamarono che la gente si convertisse, ungevano con olio molti infermi e li guarivano
Il loro messaggio è conversione: giratevi verso la luce, perché la luce è già qui. Le loro mani sui malati annunciano: Dio è già qui, è vicino a te con amore, e guarisce la vita, girati verso di lui. Quello dei dodici è un viaggio dentro l'uomo più autentico, liberato da tutto il superfluo: non portate né pane né sacca né denaro, perché la nostra vita non dipende dai nostri beni, voi vivrete di fiducia: fiducia in Dio, che non farà mancare nulla, e fiducia negli uomini, che apriranno le loro case.

I dodici, senza parole, con il loro stile di vita, contestano il mondo dell'accumulo, dell'apparire, del denaro. In questo mondo altro, la forza non risiede nei grandi mezzi materiali, ma nel fuoco interiore, nel suo contagio misterioso e lucente. La povertà dei discepoli fa risaltare la potenza creativa dell'amore. Invece le cose, il denaro, i mezzi, lungo i secoli hanno spento la creatività della Chiesa. Se colui che annuncia è infinitamente piccolo, allora l'annuncio sarà infinitamente grande. Sono partiti a due a due, con niente. Ma i dodici avevano un fuoco. Il fuoco si propaga col fuoco.

Dovunque entriate in una casa, rimanetevi…
Ecco il punto di approdo: la casa, il luogo dove la vita nasce ed è più vera, abbracciata dal cerchio degli affetti che fanno vivere.
Ed il Vangelo esprime la sua forza travolgente lì, nella casa. È lì che quella Parola penetra e porta guarigione nei giorni delle lacrime e in quelli della festa, quando il figlio se ne va, quando l'anziano perde il senno o la salute...

Se in qualche luogo non vi ascoltassero, andatevene…
Al rifiuto i discepoli non oppongono risentimenti, solo un po' di polvere scossa dai sandali. Le parole del Maestro che li ha mandati risuonano con la forza che non arretra: "E non deprimetevi per una sconfitta, non abbattetevi per un rifiuto. C'è un'altra casa poco più avanti, un altro villaggio, un altro cuore. All'angolo di ogni strada l'infinito mette le sue radici e germoglia".



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Gesù chiamò a sé i Dodici (Mc 6,7)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (15/07/2012)
Prese a mandarli a due a due (Mc 6,7)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Chiamati e inviati (13/07/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi



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