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venerdì 27 dicembre 2013

La Famiglia che Dio si è scelto


Santa Famiglia (A)

Appunti per l'omelia

Il brano del Vangelo di questa domenica (Mt 2,13-15.19-23) ci offre alcuni squarci sulla vita della "santa Famiglia". Sono episodi piuttosto drammatici, che ci mostrano come il Figlio di Dio, divenuto membro di una famiglia umana, non è sfuggito alla condizione di estrema precarietà in cui questa famiglia è venuta a trovarsi: l'esperienza della fuga, la preoccupazione per la sopravvivenza del bambino, il disagio di un viaggio all'estero con i mezzi di allora, l'esperienza dell'emigrazione, dell'esilio, della vita da profughi; il ritorno, poi, in patria e un'esistenza nascosta nella routine quotidiana di un paese insignificante della Galilea, Nazaret. La vita di una famiglia povera. È l'esperienza di innumerevoli nuclei familiari, oggi, che con modalità diverse rivivono la condizione difficile di Maria, di Giuseppe e del Bambino.
Ma la famiglia di Nazaret brilla ai nostri occhi come sorgente di consolazione e modello di vita. È un capolavoro di famiglia: tre persone tutte proiettate su Dio, innamorate di Lui. Qui Dio è l'unica ragione del loro stare insieme, del loro soffrire insieme, del loro gioire insieme. Qui uno dei tre è Dio stesso in mezzo a loro: Dio sotto il volto umano di un bambino che essi hanno accolto e custodiscono, di un ragazzo che sotto la loro guida cresce e diventa adulto. Tre persone unite dal legame profondissimo della fede, dalla relazione, cioè, con Dio e fuse insieme dall'amore. Amore che viene loro partecipato in modo invisibile ma reale da quel bambino, da quel ragazzo che è Dio con loro.
È lo specchio su cui ogni famiglia cristiana è chiamata a guardarsi, a confrontarsi, riscoprendo continuamente ciò che essa è e ciò che deve essere: un "mistero d'amore".
La famiglia, "comunità d'amore"! Non un amore qualunque, ma un amore "trinitario": dove l'amore che circola al suo interno e lega i suoi membri deriva dall'amore che arde nel seno della Trinità e imita i rapporti tra le Persone divine. Sulla terra la famiglia di Nazaret ha realizzato questo modello divino in misura perfetta. La famiglia è veramente nata dal cuore di Dio e nasce continuamente dal cuore di Dio; Dio che è Famiglia. Si comprende allora perché il Figlio di Dio, quando si è incarnato, ha voluto circondarsi di una famiglia. Ha avuto bisogno di una famiglia dove essere nutrito, allevato, educato, aiutato a crescere in umanità. E questa famiglia l'ha trovata in Maria e Giuseppe.
La famiglia, allora, è il "luogo" dove tutti si lasciano evangelizzare e a loro volta evangelizzano. Dove ci si sostiene e ci si incoraggia a vicenda nel cammino della fede. Dove si impara a riconoscere il disegno d'amore che Dio realizza anche attraverso vicende dolorose. Dove si prega insieme e si vive il Vangelo, irradiandolo anche all'esterno e aprendosi alle altre famiglie. Dove i rapporti sono spiegati e permeati dall'amore.
Solo così la famiglia è veramente quella "piccola chiesa domestica" che diventa modello di vita per la famiglia più grande, la Chiesa.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
La Parola di Dio abiti tra voi nella sua ricchezza (Col 3,16)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)

Commenti alla Parola:
  di Gianni Cavagnoli (VP 2013)
  di Marinella Perroni (VP 2010)
  di Enzo Bianchi


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