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mercoledì 9 maggio 2012

Diaconia della marginalità, diaconia della pace(5)




Del numero 172 della Rivista Il Diaconato in Italia (Diaconia della marginalità, diaconia della pace ) segnalo l'articolo Una diaconia in tensione, del prof. Giovanni Chifari.





Ne riporto alcuni stralci, rimandando all'intero articolo che ho inserito nel mio sito di testi e documenti.

«Marginalità e pace, via e dono che sgorgano dal servizio di quanti hanno accolto l'Evangelo di Dio e hanno sperimentato quella povertà dei mezzi umani, che limita la superbia e accresce l'umiltà, denotando i tratti di un'autentica diaconia, richiedono un'opera di discernimento e mediazione teologica ed ecclesiale per comprendere e valorizzare la ricchezza ermeneutica che possiedono e la valenza profetica che testimoniano.
Quale mediazione per la diaconia della marginalità? Una diaconia orientata verso le antiche e nuove forme di marginalità sembra rientrare in una visione ben precisa di servizio e di ministero, che tuttavia non si distingue soltanto per la "classica" attenzione verso i poveri e gli ultimi, ma anche per la presa in carico delle nuove forme di povertà e di fragilità che sempre più emergono nell'odierno scenario economico, politico e sociale, bisognoso sia di un rinnovato annuncio del Vangelo che di una ferma denuncia di ogni ingiustizia e sopruso. Una diaconia di tipo funzionale, dunque, come variante di un'immagine tradizionale e standardizzata di ministero o di servizio, ormai percepito dai più solo in chiave romantica o quasi fiabesca, poiché solo apparentemente sembra spendersi sul versante sociale o meglio popolare, ma in realtà risulta inconcludente. […]
La visibilità di un servizio che si dichiara a favore delle marginalità, ma soltanto pro forma o come etichetta, o peggio come slogan, non ha avvicinato Chiesa e ministri ai problemi reali della gente, producendo una luce forse abbagliante ma pur sempre fredda, che non è riuscita a scaldare mente e cuore con quell'amore di Dio che invece attende di essere effuso; allo stesso modo una diaconia funzionale verso i poveri e gli ultimi, o l'approccio verso le marginalità, sembra più lasciata a sforzi individuali, azioni solitarie che alla fine appaiono distanti e inarrivabili, così come carenti sul piano della comunione ecclesiale. […]
Quando (però) il diacono si è lasciato abitare da Cristo, si è fatto servo e strumento della sua opera, ha portato frutto e ci ha offerto un'indubbia e autentica testimonianza, alla quale dovremo poter guardare come offerta di profezia per l'oggi. Il servizio di questi autentici testimoni, radicato nella loro umanità, è divenuto mediazione efficace capace di promuovere l'incontro con Cristo. […]
I diaconi sono chiamati a quel faticoso e inglorioso servizio di tessitura e mediazione. Testimoniando Colui che si è fatto povero e marginale per gli ultimi e per gli esclusi, i diaconi, lasciandosi attraversare dalle sofferenze di questa umanità le faranno confluire verso il Cristo che abita in loro (cf. Col 1,24), perché sia Lui, mediante il loro umile servizio e disponibilità, a donare speranza e sollievo, consolazione e futuro. La presenza in quelle situazioni di marginalità e di abbandono, di povertà materiale e spirituale, diverrà allora possibilità inconsapevole di partecipazione a quell'unica missione di salvezza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. […]».   Leggi tutto…

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