La memoria odierna di san Girolamo, conoscitore vivo e penetrante della Sacra Scrittura, mi ricorda la nostra responsabilità nei confronti della Parola.
Scrive san Girolamo: «Adempio al mio dovere, ubbidendo al comando di Cristo: "Scrutate le Scritture" (Gv 5,39), e: "Cercate e troverete" (Mt 7,7), per non sentirmi dire come ai Giudei: "Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture, né la potenza di Dio" (Mt 22,29). Se, infatti, al dire dell'apostolo Paolo, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio, colui che non conosce le Scritture, non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo» (Dal Prologo al commento del Profeta Isaia).
Così, nel Direttorio per il ministero e la vita dei diaconi permanenti, al n° 23, è scritto: «Il Vescovo, durante l'ordinazione consegna il libro dei Vangeli con queste parole: "Ricevi il Vangelo di Cristo del quale sei diventato l'annunciatore". […] Funzione principale del diacono è, quindi, collaborare con il Vescovo e i presbiteri nell'esercizio del ministero non della propria sapienza, ma della Parola di Dio, invitando tutti alla conversione e alla santità».
Nel consegnare il libro dei Vangeli, il Vescovo continua: «Credi sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni».
Conoscere le Scritture è vivere di Cristo, e testimoniare con la vita le parole che proclamo è affermare la loro verità.
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