Riporto alcuni passi della terza parte, "Donati a Dio, in ascolto di Lui", dei pensieri del libretto "Come il Padre…" sull'Anno sacerdotale (primo volume), come ho fatto con le precedenti due parti, cercando di applicarlo alla vita del diacono, confortato da quanto leggo nel Direttorio per il ministero e la vita dei diaconi.
«Aiutare i diaconi a superare qualsiasi dualismo o rottura fra spiritualità e ministerialità, …fra la proria eventuale professione civile e la spiritualità diaconale, (portando queste prospettive) all'unità interiore della persona» (nr. 66).
«I diaconi vanno sostenuti a coltivare responsabilmente la propria vita spirituale, dalla quale sorge con abbondanza la carità che sostiene e rende fecondo il loro ministero, evitando il pericolo di cadere nell'attivismo o in una mentalità "burocratica" nell'esercizio del ministero» (nr. 70).
I testi completi di quanto riporto si possono trovare nel mio sito di documenti:
«La misura di amare Dio è amarlo senza misura. (…)
Non esiterò a proclamare beato e santo colui al quale sarà stata concessa una simile esperienza in questa vita mortale magari di rado o anche una volta sola, e questo stesso addirittura di sfuggita, appena nello spazio di un solo istante». (20 agosto)
«Tutti i santi e i grandi testimoni concordano sull'importanza del presente.
… E Teresa di Lisieux afferma: "La mia vita è un baleno, un'ora che passa, è un momento che presto mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, mio Dio, che per amarti sulla terra non ho altro che l'oggi"». (21 agosto)
«È necessario, con l'aiuto divino, realizzare l'unità nella propria vita. Lottare ogni giorno per salvarla, approfondirla o ricomporla.
(…) unire la propria vita alla Vita divina della Santissima Trinità che abita in noi; essere una cosa sola con Cristo, nel cui Corpo Mistico siamo inseriti fin dal battesimo». (24 agosto)
«La sequela di Gesù Cristo significa che noi dobbiamo e possiamo intraprendere un cammino diretto contro la forza di gravità naturale, contro la forza di gravità dell'egoismo… e noi lo possiamo percorrere solo se ci troviamo nel campo gravitazionale dell'amore di Gesù Cristo, con lo sguardo rivolto a lui e sorretti dalla nuova forza di gravità della grazia». (27 agosto)
«Chi segue Gesù, non lo segue per andare a vivere in un'abitazione (in una canonica per esempio), o al riparo di un recinto: chi segue Gesù segue Dio - e non ha, allora, un posto se non Dio stesso.
… noi non seguiamo Gesù per un luogo determinato, per un'abitazione particolare, seguiamo Gesù per essere con lui figli suoi e fratelli suoi in tutto l'universo». (29 agosto)
«I consigli evangelici non sono affatto una pia pratica o un'invenzione ascetica riservata a qualcuno, bensì punti di passaggio obbligatori e vitali per autenticare con la vita l'invito ad essere, come cristiani, seguaci di Gesù.
Per Gesù non è mai stata una questione teoretica questa. Diceva: "Chi vuol venire dietro a me e non lascia padre, madre, fratelli, sorelle, moglie, figli, campi...; chi non rinunzia a se stesso, alla propria vita, non può essere mio discepolo". (...) È la condizione base che pone per iniziare l'avventura della sua sequela. Se vogliamo essere veri discepoli di Gesù, non possiamo percorrere un cammino che ignori i consigli evangelici». (30 agosto)
«È vero: il sacerdote, per il suo celibato, è un uomo solo; ma la sua solitudine non è il vuoto, perché è riempita da Dio e dall'esuberante ricchezza del suo regno». (2 settembre)
«Ci sono due aspetti riguardanti la verginità: l'integrità del corpo e dello spirito, e la libertà che ne deriva e l'accompagna. Com'è evidente, non si tratta soltanto di valori spirituali: esse hanno una in discutibile rilevanza antropologica e psicologica». (3 settembre)
«Per vivere nel celibato in modo maturo e sereno, sembra essere particolarmente importante che il sacerdote sviluppi profondamente in sé l'immagine della donna come sorella (...).
Senza dubbio "la sorella" rappresenta una specifica manifestazione della bellezza spirituale della donna; ma essa è, al tempo stesso, rivelazione di una sua "intangibilità"». (4 settembre)
«Ti sei convinto che la castità è una virtù e che, come tale, deve crescere e perfezionarsi? Non basta, ripeto, essere continenti ciascuno secondo il suo stato: dobbiamo vivere castamente, con virtù eroica». (5 settembre)
«I vergini dell'uno e dell'altro sesso offrono un esempio mirabile di virtù ai fedeli presenti e futuri. Tuttavia il solo nome di vergine, se mancano le buone opere, non fa entrare nel regno dei cieli, perché può salvarsi colui che è veramente fedele, mentre non lo può affatto chi è fedele soltanto di nome, mentre in realtà, sulla testimonianza delle sue opere, è infedele». (9 settembre)
«Il mondo non si rinnova quando le persone concepiscono la santità come qualcosa di diverso dal compiere i doveri del proprio stato.
L'operaio si santificherà sul posto di lavoro, (…) il paziente si santificherà nell'ospedale, (…) il sacerdote attraverso il suo ministero… Ogni passo in più sulla strada della santità è un passo nel sacrificio del compimento del proprio dovere». (12 settembre)
«Anche i presbiteri (i diaconi), immersi e agitati da un gran numero di impegni derivanti dalla loro missione, possono domandarsi con vera angoscia come fare ad armonizzare la vita interiore con le esigenze dell'azione esterna.
L'unità di vita può essere raggiunta seguendo nello svolgimento del loro ministero l'esempio di Cristo Signore, il cui cibo era il compimento della volontà di colui che lo aveva inviato a realizzare la sua opera (...). E per poter anche concretizzare nella pratica l'unità di vita, considerino ogni loro iniziativa alla luce della volontà di Dio». (13 settembre)
«Molte anime … si lasciano trascinare dalla corrente dell'attivismo, con il pretesto di ritenere doveri quelli che a volte non lo sono… È necessario che i sacerdoti (i diaconi) non omettano la preghiera nella quale troveranno sempre luce e dalla quale attingeranno il rimedio per molti mali.
È bello, sì, donarsi agli altri senza misura, ma dopo aver rafforzato l'anima con l'azione dello Spirito Santo e aver ricevuto da Lui la sua purezza, la sua forza, la sua luce e il suo amore». (16 settembre)
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mercoledì 23 settembre 2009
Donati a Dio, in ascolto di Lui
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