"Quella del diacono permanente è una figura che diventa sempre più importante nella vita della comunità cristiana".
"A chiedere di diventare diaconi oggi sono soprattutto adulti che hanno già una famiglia e una professione".
Questo comporta maturità umana e capacità di rapportarsi con il mondo secolarizzato con il quale dobbiamo dialogare.
"Riguardo al ruolo del diacono, secondo don Walter Lazzarini, incaricato regionale per il diaconato permanente, in passato ci sono stati due estremi: da un lato un servizio dedicato quasi unicamente alla liturgia, dall’altro un impegno rivolto soltanto al campo sociale e caritativo. Oggi si cerca di trovare, nel diacono, una sintesi di questi due aspetti.
Un altro aspetto su cui, ultimamente, si sta riflettendo è il ruolo della moglie del diacono: «Non basta che firmi, come vuole la prassi, la lettera di consenso: è importante che anche lei partecipi attivamente alla formazione, e supporti il marito nel suo servizio pastorale»".
Sarebbe molto interessante poter approfondire questo aspetto, della moglie del diacono appunto, che penso non sia ancora messo a fuoco come dovrebbe: una figura tutta da scoprire, un ruolo, all'interno della dimensione della diaconia ordinata, per nulla secondario.
A questo proposito, leggo al n° 61 del "Direttorio per il ministero e la vita dei diaconi permanenti": «L'arricchimento e l'approfondimento dell'amore sacrificale e reciproco tra marito e moglie costituisce forse il più significativo coinvolgimento della moglie del diacono nel ministero pubblico del proprio marito nella Chiesa».
È bene ritornare su questo argomento…
Sottolineare che accanto al diacono c'è anche la moglie mi sembra una bella e significativa iniziativa. Aprire una riflessione anche su questi aspetti, credo che sia di grande rilievo in quanto offre l'opportunità di pensare alla unicità del servizio diaconale. Questa singolare caratteristica, propria del diaconato permanente merita di essere adeguatamente evidenziata.
RispondiEliminaun abbraccio vincenzo