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venerdì 3 febbraio 2017

Essere sempre nell'amore: ...e siamo sale e luce


5a domenica del Tempo ordinario (A)
Isaia 58,7-10 • Salmo 111 • 1 Corinzi 2,1-5 • Matteo 5,13-16
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo…
Gesù ha appena finito di proclamare il vertice del suo messaggio, le beatitudini, e aggiunge, rivolto ai suoi discepoli e a noi: se vivete questo, voi siete «sale e luce della terra».
Una affermazione che ci sorprende: che Dio sia luce del mondo lo abbiamo sentito, il Vangelo di Giovanni l'ha ripetuto, ci crediamo; ma sentire - e credere - che anche l'uomo è luce, che lo siamo anch'io e tu, con tutti i nostri limiti e le nostre ombre, questo è sorprendente.
E non si tratta di una esortazione di Gesù: siate, sforzatevi di diventare luce. Ma: sappiate che lo siete già. La candela non deve sforzarsi, se è accesa, di far luce, è la sua natura, così voi. La luce è il dono naturale del discepolo che ha respirato Dio.

Risplenda la vostra luce davanti agli uomini…
Incredibile la stima, la fiducia negli uomini che Gesù comunica, la speranza che ripone in noi. E ci incoraggia a prenderne coscienza, a non fermarci alla superficie di noi stessi, al ruvido dell'argilla, a cercare in profondità, verso la cella segreta del cuore, a scendere nel mio centro e là trovare una lucerna accesa, una manciata di sale. E si è sale e luce non con la dottrina o le parole, ma con le opere: «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone».

Vedano le vostre opere buone…
Possiamo compiere opere di luce! E sono quelle dei miti, dei puri, dei giusti, dei poveri, le opere alternative alle scelte del mondo, la differenza evangelica offerta alla fioritura della vita. Quando seguo come unica regola di vita l'amore, allora sono Luce e Sale per chi mi incontra. Quando due sulla terra si amano diventano luce nel buio, lampada ai passi di molti. In qualsiasi luogo dove ci si vuol bene viene sparso il sale che dà sapore buono alla vita.

La tua luce sorgerà come l'aurora… Lampada accesa sul candelabro…
Isaia suggerisce la strada perché la luce sia posta sul candelabro e non sotto il moggio (cf Is 58,7-10). Ed è tutto un incalzare di verbi: Spezza il tuo pane, Introduci in casa lo straniero, Vesti chi è nudo, Non distogliere gli occhi dalla tua gente. Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà in fretta.

Se aprirai il cuore…, la tua luce brillerà fra le tenebre…
Illumina altri e ti illuminerai, guarisci altri e guarirai. Non restare curvo sulle tue storie e sulle tue sconfitte, ma occupati della terra, della città dell'altro, altrimenti non diventerai mai un uomo o una donna radiosi. Chi guarda solo a se stesso non si illumina mai.

Allora sarò lucerna sul lucerniere, ma secondo le modalità proprie della luce, che non fa rumore e non violenta le cose. Le accarezza e fa emergere il bello che è in loro. Così noi, se siamo uomini e donne delle beatitudini, vangelo vivo, siamo gente che ogni giorno accarezza la vita e ne rivela la bellezza nascosta.

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Voi siete il sale della terra... e la luce del mondo (Mt 5,13.14)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Vedano le vostre opere buone (Mt 5,16) - (9/02/2014)
(vai al testo…)
 Vedano le vostre opere buone (Mt 5,16) - (6/02/2011)
(vai al testo…)

Commenti alla Parola:
  di Cettina Militello (VP 1.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 1.2014)
  di Marinella Perroni (VP 1.2011)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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