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domenica 17 aprile 2016

La Misericordia di Dio nell'Anno Liturgico
 IV settimana di Pasqua




Tempo di Pasqua: ripropongo le meditazioni sulla «Misericordia di Dio nel cammino dell'Anno Liturgico», come proposte da fr. Luigi Colombotti ofm: «una ricerca della misericordia di Dio, tenendo presente i testi che parlano della misericordia, nella Messa e nella Liturgia delle Ore».





IV Settimana di Pasqua

I POPOLI PAGANI ESULTANO PER LA MISERICORDIA DI DIO CHE LI HA SALVATI

Prosegue il magistero di Gesù per rivelare la sua Persona e la sua missione in mezzo a noi perché sia ancor più arricchita e nutrita la fede pasquale dei discepoli e meglio comprendano la grandezza della misericordia di Dio nel dono che è Gesù il Signore. Ci guida in questo cammino il vangelo di Giovanni con brani tratti che vanno dal c. 10 al c. 14.
Inizia la sua rivelazione presentandosi come la porta delle pecore e annuncia: se uno entra attraverso di me, sarà salvato. Infatti è venuto per darci la vita (Lun/Gv 10,1-10).
Per diventare gregge di Gesù pastore occorre credere che Lui è il Figlio di Dio. Le opere che compie confermano questa verità. E le pecore per la fede in Lui sono in mani sicure. «Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola» (Mar/Gv 10,22-30). Chi crede in Gesù crede nel Padre, perché Gesù dice le parole che il Padre gli ha ordinato di dire. Chi non crede sarà già condannato da queste parole non accolte nella fede. Con questo rifiuto si rifiuta il Padre stesso. «Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me» (Mer/Gv 12,44-50). […]
Il cammino di rivelazione ci ha fatto conoscere Gesù porta delle pecore, Io sono, cioè Dio come il Padre, Via, Verità e Vita. Gesù e il Padre sono una cosa sola, chi crede in Gesù crede anche nel Padre, chi vede Gesù vede il Padre e la sua preghiera è divinamente potente. Nel donarci il Figlio la misericordia del Padre ha superato ogni attesa umana. […]
La Chiesa è stupita dall'azione dello Spirito Santo e dai doni di grazia che riceve col battesimo e supplica il mistero ineffabile della misericordia di Dio perché ce li conservi sempre intatti e prega: O Dio, che hai redento l'uomo innalzandolo oltre l'antico splendore, per il mistero ineffabile della tua misericordia, guarda a noi tuoi figli, nati a nuova vita mediante il battesimo, e conservaci sempre i doni della tua grazia (Gio/Colletta).
Il tempo della Chiesa è un tempo di attesa, l'attesa della venuta gloriosa di Cristo quando ci introdurrà nel suo regno. In questo tempo ci è dato di celebrare il mistero dell'Eucaristia. Come Dio è misericordia nel sacramento dell'altare dove si offre il corpo senza ferimento del corpo e il sangue senza versamento di sangue, così, dice san Pietro Crisologo, il cristiano diventa misericordia quando vede tutti gli uomini innalzati alla dignità sacerdotale per offrire i propri corpi come sacrificio vivente. Perciò sii, o uomo, sii sacrificio e sacerdote di Dio; non perdere ciò che la divina volontà ti ha dato e concesso. Rivesti la stola della santità. Cingi la fascia della castità. Cristo sia la protezione del tuo capo. La croce permanga a difesa della tua fronte. Accosta al tuo petto il sacramento della scienza divina. Fa' salire sempre l'incenso della preghiera come odore soave. Afferra la spada dello spirito, fa' del tuo cuore un altare, e così presenta con ferma fiducia il tuo corpo quale vittima a Dio (Mar/UL 2 Lett.). […]
[…]
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