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venerdì 4 settembre 2015

Un cuore che ascolta!


23a domenica del Tempo ordinario (B)
Isaia 35,4-7 • Salmo 145 • Giacomo 2,1-5 • Marco 31-37
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Portarono a Gesù un sordomuto… Allora Gesù lo prese in disparte, lontano dalla folla
Un sordomuto. Un uomo imprigionato nel silenzio, che non può comunicare, chiuso. Eppure privilegiato: non ha nessun merito per ciò che gli sta per accadere, ma ha degli amici, una piccola comunità di gente che gli vuol bene e lo porta davanti a Gesù. Il sordomuto, icona di ognuno che venga alla fede, racconta il percorso di guarigione per ogni credente.
Allora Gesù lo prese in disparte, lontano dalla folla. È la prima azione. Io e te soli, sembra dire. Ora sono totalmente per te, ora conti solo tu.
Immaginiamo… occhi negli occhi… e Gesù che prende quel volto fra le sue mani. E seguono gesti molto corporei e delicati: Gesù pose le dita sugli orecchi del sordo. Non il braccio o la mano, ma le dita, come l'artista che modella delicatamente il volto che ha plasmato. Come una carezza.

Poi con la saliva toccò la sua lingua
Gesto intimo, coinvolgente: Gesù dà qualcosa di suo, qualcosa che sta nella bocca dell'uomo, insieme al respiro e alla parola, simboli dello Spirito.
Gesù, all'opera con il corpo dell'uomo, mostra che i nostri corpi sono come un laboratorio del Regno, un luogo santo di incontro con il Signore.

Guardando quindi verso il cielo... gli disse: Effatà, cioè: Apriti!
Apriti! Come si apre una porta all'ospite, una finestra al sole, le braccia all'amore. Apriti! Come si apre uno scrigno prezioso. Apriti agli altri e a Dio, anche con le tue ferite, che possano diventare feritoie, attraverso le quali passi il vento della vita.
Così, il primo passo per guarire, è abbandonare le chiusure, le rigidità, i blocchi, aprirsi: Effatà. Esci dalla tua solitudine, dove ti pare di essere al sicuro e che invece non solo è pericolosa, ma è molto di più, è mortale.

E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua…
Prima gli orecchi. Simbolo eloquente: sa parlare solo chi sa ascoltare! Gli altri parlano, ma mentre lo fanno innalzano barriere di incomprensione. Il primo servizio da rendere a Dio e all'uomo è l'ascolto. Senza l'ascolto, non c'è parola vera.
Ecco il dono da chiedere a Dio: un cuore che ascolta! Dono da chiedere sempre, instancabilmente, per il sordomuto che è in noi… Perché è solo con il cuore che si ascolta e potranno nascere parole profumate di vita e di cielo.


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Gesù lo prese in disparte (Mc 7,33)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (9/09/2012)
Gesù disse: "Apriti!" (Mc 7,34)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Saper "ascoltare" per poter "parlare" (07/09/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi


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