3a domenica del T.O. (C)
Appunti per l'omelia
Il brano di Neemia (cf Ne 8,2-10) che ci viene proposto dalla liturgia di questa domenica ci descrive un momento importante, decisivo, del popolo giudaico dopo l'esilio: la lettura del libro sacro della Legge. È una grande liturgia della Parola: c'è un'assemblea composta da persone di categorie diverse e c'è uno che presiede. La partecipazione è attenta e corale, la Parola viene proclamata e spiegata; e si può cogliere l'effetto di questa proclamazione: «Tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge». La Parola di Dio giudica e accusa, provocando la conversione, che, se autentica, non sprofonda nel pessimismo ma invita alla gioia in una condivisione fraterna: «Non fate lutto e non piangete… Andate e mangiate… Non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Anche Gesù inaugura ufficialmente il sua missione nel contesto di una assemblea liturgica, di sabato, nella sinagoga del suo paese, Nazaret. A Lui è concesso di leggere un brano dei profeti. Nel rotolo "trovò" il passo di Isaia, dove si annuncia il tempo della salvezza, caratterizzato dal lieto annuncio ai poveri e dalla liberazione degli oppressi. Tale annuncio accende la speranza degli uditori («Gli occhi di tutti erano fissi su di lui»), in attesa della spiegazione del passo appena letto. Quanto Gesù dice, sorprende e spiazza l'assemblea per la sua novità sconvolgente: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
La promessa di Isaia, che parlava di un personaggio misterioso investito dallo Spirito per operare la salvezza del popolo, si compie proprio in Lui; e si compie "oggi". Gesù si identifica con il personaggio descritto del profeta ed il tempo della salvezza è oggi, perché Lui, Gesù, è qui: la salvezza è nella sua persona.
«Lo Spirito del Signore è sopra di me»: Gesù esprime la consapevolezza che tutto nel suo essere e nel suo operare è sotto l'influsso dello Spirito Santo. Ma l'oggi di Gesù non si è manifestato soltanto "allora", ma è l'oggi della Chiesa, la quale continua a proclamare nella storia la buona notizia ai poveri.
Anche a noi è proclamata ogni domenica la Parola della salvezza. Ma qual è il frutto di ogni nostra assemblea eucaristica domenicale? Nell' "oggi" della storia la presenza di Gesù nella comunità dei discepoli è segno della speranza promessa ai poveri a cui è annunciata la "buona notizia"?
Ne siamo convinti: la celebrazione dell'Eucaristia non è una devozione privata, fatta anche insieme ad altri, ma è la presenza "efficace" di Cristo nel mondo, oggi, dove la carità della Chiesa rende visibile l'amore di Dio per l'umanità. Perché è dall'Eucaristia che prende slancio e vita la nostra partecipazione personale e comunitaria ai bisogni e alle sofferenze del prossimo!
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Oggi si è compiuta questa Scrittura (Lc 4,21)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)
Commenti alla Parola:
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Claudio Arletti (VP 2010)
• di Enzo Bianchi
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