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mercoledì 30 gennaio 2013

Camminare oltre il buio


Ho riletto la Catechesi di mercoledì 16 gennaio u.s., nella quale il Papa parla della fede di Abramo. Ed ho pensato alla chiamata al diaconato, alla mia ed a quella di molti diaconi con cui sono venuto in contatto, ed alle difficoltà che quotidianamente si riscontrano, soprattutto quelle che nascono da una non sufficiente comprensione di questo ministero e da una sua poco illuminata attuazione. Molto spesso abbiamo camminato nel buio, con lo scoraggiamento derivante dal dubbio di non aver fatto la scelta giusta. Ma l'illuminazione e l'entusiasmo con cui abbiamo risposto positivamente alla chiamata ci hanno fatto fare scelte coraggiose, ponendo la nostra fiducia esclusivamente nella grazia che ci veniva elargita con l'ordinazione. La tentazione di avanzare diritti è grande, ma la grazia di saper leggere, oltre le nostre righe storte e l'incomprensione per questo ministero troppo "recente", a volte ci fanno avere il fiato corto.
Ma la Catechesi del Papa mi ha riportato a quell'illuminazione iniziale che sempre mi sorregge e mi fa ripetere quotidianamente il mio "Eccomi!". Quelle parole del Papa, nelle quali ho intravista parte della mia vita, mi sono state di luce: «Che cosa chiede Dio a questo patriarca? Gli chiede di partire abbandonando la propria terra... Si tratta di una partenza al buio, senza sapere dove Dio lo condurrà; è un cammino che chiede un'obbedienza e una fiducia radicali, a cui solo la fede consente di accedere. Ma il buio dell'ignoto - dove Abramo deve andare - è rischiarato dalla luce di una promessa...
La fede conduce Abramo a percorrere un cammino paradossale. Egli sarà benedetto ma senza i segni visibili della benedizione... Abramo è benedetto perché, nella fede, sa discernere la benedizione divina andando al di là delle apparenze, confidando nella presenza di Dio anche quando le sue vie gli appaiono misteriose.
Dire "Io credo in Dio" significa fondare su di Lui la mia vita, senza paura di perdere qualcosa di me stesso...».
Penso che molti diaconi potrebbero rispecchiarsi nell'esperienza di questo "deserto" in cui sono sospinti dallo Spirito, ed uscirne, con la grazia di Dio, vincitori; ed essere strumenti di luce e di speranza per i "compagni di viaggio" che la Vita ci mette accanto.

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