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venerdì 13 novembre 2009

La via dell'amore

15 novembre 2009 – 33a domenica del Tempo ordinario (B)

Parola da vivere

Mi indicherai il sentiero della vita (Sal 15,11)


Si avvicina la conclusione dell'anno liturgico. L'annuncio che in particolare ci dà il Vangelo, è il seguente: la venuta di Gesù alla fine della storia.
È un invito a essere vigilanti, perché si compia per ciascuno il progetto che Dio Padre ha pensato per noi.
E Gesù, il Figlio, ci indicherà il sentiero della vita. È la via dell'amore, da percorrere realizzando le sue parole: "Avevo fame, avevo sete", sulle quali saremo giudicati. Alla fine della vita porteremo via solo questo: l'amore. Il resto è nulla.
Dobbiamo poi, come ci suggerisce il Vangelo con l'immagine del ramo che germoglia, porre attenzione ai segni dei tempi. Il mondo oggi tende come non mai all'unità. Crollano infatti i confini fra gli stati, nascono nuovi organismi su scala internazionale, perché solo se siamo insieme il mondo potrà camminare.
E noi cristiani dobbiamo essere oggi testimoni di unità. Il mondo ha bisogno di vedere una comunità di persone che si vogliono bene. È il nostro contributo per la fratellanza universale.


Testimonianza di Parola vissuta


Il giorno del mio 50° compleanno, pensavo di festeggiarlo in modo particolare. Ma quel mattino con l'iniziare della giornata, mi prese una certa tristezza, sapendo che non ci poteva essere una vera festa, mancando un componente importante della mia famiglia, e questo disagio cresceva sempre di più.
Giunta sera, tornato dal lavoro, appresi che neanche i due figli maschi, per motivi diversi, non potevano esserci. Però rimaneva mia figlia ed il mio nipotino: di comune accordo, decidemmo di festeggiare con delle pizze. Nell'andare a prenderle sentivo sempre più il peso di questa situazione e non riuscivo a liberarmene.
Nel ritorno mi capitò di vedere una donna di colore che faceva autostop. Essendo buio e a quell'ora, pensai bene che avesse bisogno di aiuto e mi fermai. Subito mi raccontò, che per problemi di lavoro, aveva perso il pullman. Suo marito faceva i turni in un'altra fabbrica, ed aveva un bambino piccolo affidato ad una signora ed era ansiosa per andare a prelevarlo. Siccome abitava a circa 20 km di distanza, le dissi che non avrei potuto accompagnarla a casa perché le pizze si sarebbero raffreddate, ma che l'avrei portata ad un incrocio che conoscevo, dove molto probabilmente avrebbe trovato degli altri automobilisti.
Arrivato a casa, nel mangiare la pizza, ripensando a quella signora, mi venne dentro un forte dubbio. Mi domandavo: ma riuscirà veramente a trovare un passaggio? Mangiai in fretta, ritornai a quell'incrocio e la vidi ancora lì, un po' disperata.
Salì di nuovo ringraziandomi molto. Strada facendo, nel riportarla a casa, rimuginavo sempre la mia situazione, facendo crescere sempre più il dolore dentro di me. Quando all'improvviso però qualcosa cambiò: Mi sembrava di sentire una voce nel mio cuore, più forte di questo mio dolore. Era la voce di Gesù che sembrava mi dicesse: "Volevi una festa particolare? Ecco sono Io più vicino a te, perché sono nel bisognoso che stai aiutando".
Commosso, con le lacrime agli occhi, come per incanto tutto il malessere che avevo, svanì. Mi è venuta quella gioia vera che solo Lui può dare.
Ora avevo fatto veramente festa.

(Gabriele)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, esperienza in parrocchia)

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