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venerdì 11 agosto 2017

Verso il Signore sulla bellezza di una fede nuda,
 camminando sulla strada polverosa del buon samaritano


19a domenica del Tempo ordinario (A)
1Re 19,9a.11-13a • Salmo 84 • Romani 9,1-5 • Matteo 14,22-33
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo…
…finché non avesse congedato la folla. Gesù fa fatica a lasciare la gente, non vuole andarsene finché non li ha salutati tutti. Era stato un giorno speciale: un fervore di solidarietà, un moltiplicarsi di mani, di cuori, di cure per portare il pane a tutti; la fame dei poveri saziata era il suo sogno realizzato.

Congedata la folla salì sul monte, in disparte, a pregare
Dopo questo bagno di folla, Gesù desidera l'abbraccio del Padre: a pregare, a condividere con Lui la sua gioia. Portare il tuo regno sulla terra si può! Un colloquio festoso, un abbraccio che dura fino quasi all'alba. Ora sente il desiderio di tornare dai suoi.

Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare...
La barca era agitata dalle onde per il vento contrario. I discepoli si sentono abbandonati nel momento del pericolo, lasciati soli a lottare contro le onde per una lunga notte. Come loro anche noi ci siamo sentiti alle volte abbandonati da un Dio che ci sembra lontano, assente, muto. Eppure un credente non può mai dire: "Io da solo, io con le mie sole forze", perché non siamo mai soli, perché il nostro respiro è intrecciato con quello di Dio, annodata alla nostra forza è la forza di Dio.
Infatti Dio è sul lago: è nelle braccia di chi rema, è negli occhi che cercano l'approdo. E la barca, simbolo della nostra vita fragile, intanto avanza nella notte e nel vento non perché cessa la tempesta, ma per il miracolo umile dei rematori che non si arrendono, e ciascuno sostiene il coraggio dell'altro.
Dio non agisce al posto nostro, non devia le tempeste, ma ci sostiene dentro le burrasche della vita. Non ci evita i problemi, ci dà forza dentro i problemi.

E Pietro: Se sei tu comandami di venire verso di te…
Pietro vede Gesù camminare sul mare e domanda due cose: una giusta e una sbagliata. Chiede di andare verso il Signore. Domanda bellissima, perfetta: che io venga da te. Ma chiede di andarci camminando sulle acque, e questo non serve. Non è sul mare dei miracoli che incontriamo il Signore, ma nei gesti quotidiani; nella polvere delle strade come il buon samaritano e non nel luccichio di acque miracolose.

E Gesù gli disse: Vieni!
Anche noi, come Pietro, siamo chiamati a fissare lo sguardo su Gesù che ci viene incontro quando intorno è buio, quando è tempesta…, e sentire cosa ha da dire a me, solo a me: Vieni! Con me tutto è possibile!

E Pietro andò verso Gesù…
Pietro guarda a lui, ha fede in lui e la sua fede lo rende capace di ciò che sembrava impossibile. Poi la svolta: ma vedendo che il vento era forte, si impaurì e cominciò ad affondare. In pochi passi, dalla fede che è saldezza, alla paura che è palude dove sprofondi. Ma cosa è accaduto? Pietro ha cambiato la direzione del suo sguardo, la sua attenzione non va più a Gesù ma al vento, non fissa più il Volto ma la notte e le onde.
Quante volte anch'io, come Pietro, se guardo al Signore e alla sua forza posso affrontare qualsiasi tempesta; se guardo invece alle difficoltà, o ai miei limiti, mi paralizzo. Tuttavia dalla paura nasce un grido: Signore, salvami!

Uomo di poca fede…
Pietro si rivela uomo di poca fede non quando è travolto dalla paura delle onde, del vento e della notte, ma prima, quando chiede questo segno miracoloso di andare sulle acque per il suo cammino di fede.
Ed il monito rivolto a Pietro è anche per noi: tu andrai verso il Signore, ma non camminando sul luccichio illusorio di acque miracolose, bensì sulla strada polverosa del buon samaritano; andrai verso Gesù, ma prolungando il suo modo di vivere, di accogliere, di inventare strade che conducano al cuore dell'uomo. Pietro, emblema di tutti i credenti, imparerà a camminare verso un mondo nuovo contando non sulla forza di imprevedibili miracoli ma sulla forza prodigiosa di un amore quotidiano che non si arrende, sulla bellezza di una fede nuda.

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Coraggio, sono io, non abbiate paura! (Mt 14,27)
(vai al testo…)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata:
 Uomo di poca fede, perché hai dubitato? (Mt 14,31) - (10/08/2014)
(vai al testo…)
 Uomo di poca fede, perché hai dubitato? (Mt 14,31) - (07/08/2011)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
  Nella "tempesta" la presenza rassicurante di Gesù (08/08/2014)

Commenti alla Parola:
  di Cettina Militello (VP 6.2017)
  di Gianni Cavagnoli (VP 7.2014)
  di Marinella Perroni (VP 6.2011)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Stefano Pachì)

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