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venerdì 12 agosto 2016

Quel fuoco che rompe la falsa pace


20a domenica del Tempo ordinario (C)
Geremia 38,4-6.8-10 • Salmo 39 • Ebrei 12,1-4 • Luca 12,49-53
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Sono venuto a gettare fuoco sulla terra…
Pensate che io sia venuto a portare la pace? No, vi dico, ma la divisione.
Abbiamo conosciuto sicuramente uomini e donne ardenti, appassionati di Dio e dell'uomo… Li abbiamo visti passare fra noi come fuoco e come spada. Mi viene alla mente la figura di padre Turoldo (che, già da giovane, ho avuto la fortuna di incontrare e sentir predicare). Era sorprendente, e liberante, quanto diceva: io mi sento mandato a rompere le false paci dei conventi. Pace apparente, rotta da un modo più evangelico di intendere la vita, da qualcuno che vuole riproporre il sogno di Dio. Forse quando va in frantumi un vecchio equilibrio, nella casa o nella comunità, quella che si rompe non è una pace autentica ma una situazione sbagliata, fondata su mancanza di saggezza, su egoismi e silenzi.

…quanto vorrei che fosse già acceso!
Sono venuto a portare il fuoco, l'alta temperatura morale in cui avvengono le vere trasformazioni del cuore e della storia. E come vorrei che divampasse!
Stare vicino a Lui è stare vicino al fuoco. È proprio il caso di domandarci se siamo discepoli di un Vangelo che brucia dentro, che ci infiamma qualche volta almeno, oppure se abbiamo una fede che rischia di essere solo un tranquillante, una fede sonnifero… O siamo disinteressati a tutto, ai problemi ambientali, a ciò che tocca violenza e armi, passivi di fronte alle ingiustizie, senza fuoco?

D'ora innanzi… si divideranno…
La fede è abbracciare il progetto di vita del Maestro, convinti che un altro mondo è possibile; non tanto mettere in pace la coscienza, ma risvegliarla! E la pace di chi si dona, di chi ama, di chi non si attacca al denaro, di chi non vuole dominare né vendicarsi diventa precisamente la spada, cioè l'urto inevitabile con chi pensa che vivere è dominare, arricchire, divertirsi.
Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? – ci ripete Gesù. È l'invito pieno di energia e di futuro, rivolto alla folla cioè a tutti, a non seguite il pensiero dominante, a non accodarsi all'opinione della maggioranza.

Il cristiano, intelligente e libero, si differenzia tra chi si domanda che cosa c'è di buono o di sbagliato in ciò che accade, e chi non si domanda niente!
Siate profeti! Siate profeti anche scomodi, dice il Signore: fate divampare la goccia di fuoco che lo Spirito ha deposto in voi.

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Sono venuto a gettare fuoco sulla terra (Lc 12,49)
(vai al testo)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (18/08/2013)
Sono venuto a gettare fuoco sulla terra (Lc 12,49)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Fuoco che tutto trasforma (16/08/2013)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 6.2016)
  di Marinella Perroni (VP 7.2013)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Giorgio Trevisan)

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