5a domenica di Quaresima (B)
Appunti per l'omelia
Gesù, con la semplicità del contadino che coglie la vita tra le zolle della terra, proclama: "Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12,24). A chi vuol conoscere il mistero di Dio, Egli ne svela il segreto; come a chi desidera servirlo, chiede di seguirlo nel dono di sé ai fratelli (cf Gv 12,26), per poter sperimentare il segreto di quella vita che ha la sua radice in Dio.
Nel mistero della morte-risurrezione di Gesù è racchiuso e svelato tutto il mistero del Figlio di Dio: massima manifestazione dell'Amore, di Dio-Amore.
Per avere e dare la vita bisogna perderla, occorre donarla. In questo "donare", in questo "uscire da sé", in questo "annullarsi", in questo "non essere", sta la radice della Vita, dell'Essere: se "non sono", allora "sono", sono Amore!
In questo abbassarsi del Figlio (cf Fil 2,8) sta la radice della sua "gloria", del suo essere "come Dio", del suo "essere Dio". Solo così Egli può manifestarsi al mondo intero ed essere luce per tutte le genti: "Quando sarò innalzato da terra (in croce e quindi nell'alto della gloria) attirerò tutti a me" (Gv 12, 33).
Al discepolo che vuol seguire il Maestro è richiesto di comportarsi allo stesso modo, nonostante il turbamento profondo dell'anima, sia del Maestro che del discepolo: ma è per quell'ora che il Figlio è venuto ed è in quell'ora che il discepolo è chiamato a seguirlo: "Se uno mi vuol servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore" (Gv 12,26). Sì, perché per servire il Signore, occorre essere discepoli! È nella sequela, nel seguire in tutto il Maestro, che possiamo esprime il nostro essere servi. Non è infrequente, infatti, incontrare chi "serve", ma non "segue"! Così vale anche per noi, impegnati in prima linea per il Regno, il rimprovero che Gesù rivolge a Marta per il suo affannarsi in tante cose, anche molto buone fatte per il Maestro, e non aderire con tutta la sua anima, come la sorella Maria, alla Sua persona.
In questo nostro donarci, nonostante noi, sta la sincera richiesta che il Padre glorifichi se stesso (cf Gv 12,28) e si manifesti così come Amore.
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Vedi anche:
Mio post: Quel seme che muore per dar vita (6 aprile 2009)
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Se uno mi vuol servire, mi segua (Gv 12,26)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)
Commenti alla Parola:
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Claudio Arletti (VP 2009)
• di Enzo Bianchi
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