5a domenica del T.O. (B)
Appunti per l'omelia
L'umanità da sempre si interroga sul mistero della sofferenza e del dolore, non trovando spesso una risposta che lo soddisfi appieno. Gesù, facendosi carico di ogni sofferenza, ci anticipa in un certo senso lo svelarsi di questo mistero, e ci manifesta, nel suo modo di comportarsi, il cuore di Dio, che è Padre compassionevole e misericordioso. L'amore di Gesù è una carità che non si esalta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, ma tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (cf. 1Cor 13,4ss).
In Gesù c'è tutto questo: il manifestarsi "umano" dell'amore divino.
Chi poi è oggetto di questa "cura" di Dio, come la suocera di Simone, non esita a mettersi sulla stessa onda, cioè a servire prontamente. Ad esercitare quella "diaconia" (come dice il verbo stesso usato da Marco) che crea famiglia, comunione.
Lo stesso agire di Gesù non è altro che un farsi carico di ogni infermità, come una madre fa con i propri figli, perché la famiglia non si disperda e non si disperi, ma rimanga unita e viva nella piena comunione.
L'origine della nostra carità, della dinamica di ogni servizio, ha la sua origine nella vita di Dio, nella vita che proviene da Dio. L'evangelista Marco, nel descrivere la guarigione della suocera di Pietro, usa il verbo "alzarsi", lo stesso usato per descrivere la risurrezione di Gesù: è un "alzarsi", un ritornare alla vita, che ha la sua origine nella vita nuova che il Signore risorto ci ha donato. Una vita che necessita di essere alimentata con una profonda unione con Dio; come Gesù, che prima di iniziare la sua giornata, si inabissa nel colloquio col Padre.
Certo, il Figlio di Dio, la seconda Persona della Trinità che a noi si manifesta in Gesù di Nazaret, vive costantemente in unità col Padre nello Spirito; ma a noi, questo intimo colloquio, ci viene spiegato con modalità "umane"… Esempio sublime di ogni intima unione con Dio, come è del Figlio di Dio, ma alla nostra portata, così come è possibile a noi.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Guarì molti e scacciò molti demoni (Mc 1,34)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)
Commenti alla Parola:
• di Marinella Perroni (VP 2012)
• di Claudio Arletti (VP 2009)
• di Enzo Bianchi
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